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Pausa pranzo, mangiare in ufficio aumenta la produttività

Pranzare con gli amici riduce le prestazioni cognitive nel pomeriggio, ma rilassa e permette di affrontare il lavoro con più ottimismo, due aspetti molto importanti per alcune attività

Pausa pranzo, mangiare in ufficio aumenta la produttività

Le vacanze sono terminate per la maggior parte degli italiani. Voi vi sentite pronti a tornare in ufficio? Nostalgia per i giorni di relax a parte, per molti settembre rappresenta una fonte di nuove energie e di buoni propositi, anche più del vero e proprio inizio dell’anno nuovo. Se anche voi appartenete a quella categoria di lavoratori che con l’autunno intendono diventare più produttivi e dare il meglio di sé fra le mura dell’ufficio potreste trovare interessanti i risultati di un recente studio della Humboldt University di Berlino, secondo cui per rendere di più nel pomeriggio è meglio non trascorrere la pausa pranzo al ristorante con degli amici.

In barba ai consigli dei nutrizionisti, verrebbe da dire. In effetti gli esperti di nutrizione hanno più volte sottolineato come evitare di consumare il pranzo alla scrivania, di fretta, magari mentre si continua a lavorare al computer è una delle abitudini meno salutari per una corretta digestione. I risultati di questa nuova ricerca, pubblicati su PLoS ONE, sembrano però puntare in tutt’altra direzione.

Gli autori di questo studio hanno coinvolto 32 donne, che sono state equamente suddivise tra un gruppo sperimentale, che ha avuto 60 minuti a disposizione per pranzare con degli amici in un ristorante italiano e un gruppo di controllo, che ha consumato il pranzo sul posto di lavoro avendo a disposizione solo 20 minuti. Ad ogni partecipante del gruppo di controllo è stata assegnata una partner nel gruppo sperimentale. Quest’ultimo ha potuto scegliere le portate da un menu vegetariano composto da 7 tipi di pizza, 12 piatti di pasta e 3 bevande non alcoliche. Ciascuna partecipante del gruppo di controllo ha invece consumato le stesse pietanze ordinate dalla rispettiva partner del gruppo sperimentale.

I test condotti subito dopo il pasto hanno svelati i pro e i contro del pranzo lontano dal luogo di lavoro. Le donne che non sono andate al ristorante sono risultate più produttive rispetto alle altre partecipanti, che sono apparse meno vigili e meno concentrate sul lavoro. In particolare, le funzioni cerebrali delle partecipanti che hanno pranzato con gli amici sono risultate ridotte, tanto da rendere più difficoltosa l’esecuzione di compiti dettagliati e l’individuazione di errori. D’altra parte, pranzare lontano dal luogo di lavoro ha mostrato anche di avere degli effetti positivi e permette di riprendere le attività con uno spirito più rilassati e più ottimista.

Ma qual è il male minore? Una ridotta concentrazione nelle prime ore del pomeriggio o un ufficio pieno di persone stressate e poco motivate?

La riduzione del controllo cognitivo può essere negativo per alcuni scopi, ma non per tutti

spiegano gli autori.

Ad esempio, un controllo cognitivo ridotto è uno svantaggio quando sono richiesti uno stretto auto-monitoraggio delle performance e un’attenzione dettagliata agli errori, come nei lavori in laboratorio e in fabbrica o nell’elaborazione numerica. In altre situazioni, l’attenuarsi del controllo cognitivo può essere un vantaggio, come quando si cercano l’armonia sociale o la creatività.

Quale sia il vero fattore che porta alla diminuzione delle funzioni cerebrali non è ancora noto. Forse in futuro i ricercatori ci diranno qual è l’aspetto del pranzo lontano dal lavoro che dovrebbe essere evitato per non ridurre la produttività quotidiana. Nel frattempo, resta a voi la scelta se rischiare di produrre di meno o mettere al primo posto la vostra salute psicologica e digestiva.

Via | Daily Mail

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