Pazienti digitali, come usiamo la tecnologia per la nostra salute
Oggi parliamo di pazienti digitali, ovvero di come utilizziamo la tecnologia per proteggere la nostra salute.
E’ indubbio che internet abbia influenzato profondamente il modo in cui gli italiani pensano alla propria salute. La tecnologia ha modificato profondamente il mondo in cui ci si occupa della propria salute. Proprio per questo motivo, la piattaforma MioDottore ha rivelato quali siano le caratteristiche del paziente digitale, cioè del paziente che adesso usa la tecnologia per tutelare la propria salute. Secondo MioDottore, il 30% degli italiani ha prenotato online le proprie visite mediche nel corso del 2018. Fra costoro, il 19% cerca uno specialista tramite i classici motori di ricerca, il 17% lo cerca tramite piattaforme specializzate e il 4% lo cerca sui social network.
Le principali caratteristiche del paziente digitale
Queste sono le principali caratteristiche del tipico paziente digitale in Italia:
- ha un’età compresa fra i 25 e i 44 anni
- sono soprattutto le donne a prenotare le visite mediche online (65%)
- i pazienti digitali tendono a vivere nelle grandi città (Roma, Milano e Napoli sul podio)
- solitamente sono medio-abbienti
- il paziente digitale prenota le visite tramite smartphone, meno con il PC
- le ricerche di un medico sfruttando internet avvengono soprattutto durante la settimana
- la maggior parte delle ricerche si concentra il lunedì, per diminuire poi fino al sabato e risalire leggermente la domenica
- il picco di ricerche di specialisti si ha fra le ore 13 e le ore 19, con picco massimo intorno alle 16
- le visite vengono prenotate in media con 5-7 giorni d’anticipo
Luca Puccioni, CEO di MioDottore, ha così spiegato: “I nostri dati dimostrano che prenotare una visita medica online sia un trend in netta crescita in Italia, basti pensare che le prenotazioni su MioDottore sono quasi triplicate nell’ultimo anno, avvicinandosi al milione e mezzo. In particolare, gli utenti apprezzano l’immediatezza di questo canale, la possibilità di confrontarsi con altre persone nella fase di ricerca condividendo la propria esperienza e il fatto che il «filtro» dello schermo consente di superare l’imbarazzo che talvolta può manifestarsi nell’esporre vis à vis particolari dubbi a proposito delle proprie condizioni di salute. Attraverso questo studio abbiamo voluto far leva sui dati di cui disponiamo per scattare una fotografia reale dell’evoluzione dei comportamenti e delle abitudini dei pazienti moderni nel nostro Paese e fornire risposte concrete alle loro esigenze attraverso il continuo impegno nel miglioramento e nella personalizzazione del nostro servizio attraverso le nuove tecnologie”.