Pediatri e veterinari avvertono: necessaria revisione del patentino per cani a causa delle aggressioni

Oggi, in Italia, si stima che ci siano circa 8,8 milioni di cani, corrispondenti a un cane ogni tre famiglie e uno ogni sette individui. Con l’aumento della presenza di animali domestici, emerge l’urgenza di rivedere il percorso formativo per i proprietari di cani, noto come “patentino”. Questa richiesta arriva dalla Società italiana di pediatria (Sip) e dall’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), che hanno redatto una nota congiunta in risposta al crescente numero di aggressioni canine che coinvolgono minori, spesso in tenera età. Le due associazioni sottolineano l’importanza di guardare all’esperienza di altri Paesi europei e alle linee guida più recenti della Associazione mondiale dei veterinari, che suggeriscono un obbligo formativo preventivo fin dall’adozione del cane, piuttosto che limitarsi a interventi post-aggressione.

Il rapporto tra bambini e cani

Rino Agostiniani, presidente della Sip, evidenzia come la relazione tra bambini e animali domestici possa favorire una crescita armoniosa, migliorando l’empatia, il senso di responsabilità e il benessere emotivo dei più piccoli. Tuttavia, per garantire una convivenza positiva, è fondamentale la sorveglianza di un adulto. “Un cane e un bambino non dovrebbero mai stare insieme senza supervisione”, afferma Agostiniani, sottolineando la necessità di una gestione attenta di questo rapporto.

Politiche educative e possesso responsabile

È essenziale rafforzare le politiche educative per promuovere un possesso responsabile di cani, specialmente in presenza di minori. La Sip e l’Anmvi avvertono che il rapporto tra bambini e cani deve essere strutturato all’interno di un contesto di sicurezza, attualmente carente a causa di una gestione inconsapevole. Marco Melosi, presidente dell’Anmvi, spiega che è cruciale che i genitori, o coloro che stanno per diventarlo, adottino tutte le precauzioni necessarie per garantire una convivenza sicura. Ciò include la scelta del cane più adatto al contesto familiare. Maggiore sarà la compatibilità tra le condizioni socio-ambientali e le esigenze di benessere del cane, migliore sarà l’equilibrio complessivo della convivenza.

La necessità di un approccio educativo e preventivo si fa sempre più evidente, con l’obiettivo di ridurre il rischio di aggressioni e promuovere un’interazione positiva tra bambini e cani, affinché entrambi possano beneficiare di questa relazione.

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Lucia Rossi