Perché abbiamo paura del diverso
Nella giornata della memoria, l'analisi dell'Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna sulla paura del diverso.
Oggi è il Giorno della Memoria. Un giorno per non dimenticare i crimini compiuti durante la seconda guerra mondiale. Per non dimenticare la Shoah e per fare in modo che quell’immane tragedia non sia oggetto di negazione e dimenticanza. Ricordare quello che è successo può permetterci di riscrivere il nostro futuro imparando dalle lezioni passate. Perché abbiamo paura del diverso? Razzismo, pregiudizi, persecuzioni partono da questa domanda. Alla quale gli esperti dell’Ordine degli Psicologi della Regione Emilia Romagna tentano di fare chiarezza.
Dal ricordo di quella tragedia è importante imparare a riconoscere anche le odierne espressioni violente che vengono dalla paura per chi viene considerato distante o diverso, come può accadere nel caso dei migranti.
I pregiudizi non si basano sui fatti, ma sono espressioni di opinioni comuni che non cambiano anche se i fatti dicono altro. È sempre un atteggiamento negativo di chiusura e di rifiuto nei confronti di chi appartiene a un gruppo che non è il nostro. In psicologia gli stereotipi sono proprio gli aspetti sui quali si fonda il pregiudizio: false credenze legate a quella che viene considerata una minoranza. Un processo psicosociale che porta alla discriminazione di chi non è come noi, di chi è diverso da noi. Sfociando in atti di violenza inauditi. Come è stata la Shoah.
Anna Ancona, Presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna, spiega:
Riflettere sulla Shoah e sullo sterminio nazista è un’occasione per mettere in guardia da ignoranza, discriminazione e intolleranza etnica, soprattutto in un momento storico caratterizzato da un clima socio- culturale che favorisce un atteggiamento di chiusura, inducendo “paure dell’altro, del diverso”, come nel caso dei migranti. L’immigrazione rischia di essere identificata come la causa di insicurezza e malessere, minaccia della stabilità economico-sociale ed essere associata a un pericolo che deve essere evitato o addirittura eliminato. Messaggi che innescano la paura di essere aggrediti, la rabbia per non essere difesi e un senso di grande sfiducia verso le istituzioni, creano una situazione adatta alla nascita di avversioni e risentimenti xenofobi.
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