Benessereblog Alimentazione Dieta sana Perché ingrassiamo: un ormone prodotto nell’intestino favorirebbe l’aumento di peso

Perché ingrassiamo: un ormone prodotto nell’intestino favorirebbe l’aumento di peso

Una particolare connessione fra cervello e intestino spiegherebbe le origini dell'obesità e dell'ingrassamento

Perché ingrassiamo: un ormone prodotto nell’intestino favorirebbe l’aumento di peso

Genetica, dieta errata e sì, anche scombussolamenti a livello ormonale. Quando si parla di sovrappeso e obesità, generalmente questa triade è direttamente implicata nel problema. Tuttavia, se le cause sono chiare, le modalità per cui si prende peso sono rimaste un po’ fumose fino ad oggi, quando un gruppo di ricercatori del Baylor College of Medicine, non ha illuminato il cammino.

Lo studio è stato recentemente pubblicato sul Journal of Clinical Investigation e mostra i risultati ottenuti su un gruppo di topi. Secondo gli scienziati, quello che provoca l’aumento di peso, sarebbe una dieta ricca di grassi, colpevole di aumentare i livelli di polipeptide gastrico inibitorio (GIP), un ormone prodotto nell’intestino, che inibisce la leptina, che invece provocherebbe il senso di sazietà.

Osservando i topolini, i ricercatori hanno scoperto che quelli con alti livelli di GIP avevano maggiori probabilità di continuare a mangiare e quindi di ingrassare. Al contrario, quando il GIP è stato bloccato e sono stati invece ripristinati i normali livelli di leptina, si è notata una riduzione dell’appetito con conseguente perdita di peso negli animali.

La leptina, un ormone prodotto dalle cellule adipose, svolge infatti un ruolo significativo nel controllo del peso corporeo nei topi così come nell’essere umano, aiutando a sentirsi sazi e a smettere quindi di mangiare.

Quando il corpo smette invece di rispondere ai segnali della leptina, si fa più fatica a raggiungere il senso di pienezza e si è quindi portati a consumare più cibo e a ingrassare. Che l’obesità fosse figlia di una dieta ricca di grassi e di un eccessivo apporto di cibo era cosa risaputa da sempre, ma il collegamento fra GIP e leptina non era ancora noto.

Secondo le parole del dottor Makoto Fukuda, del team di ricercatori del Baylor College, la scoperta aiuterebbe a comprendere meglio il complesso sistema di gestione dell’equilibrio energetico del nostro organismo e tutto ciò che influenza il peso. A partire dallo stile di vita e dal tipo di dieta seguito:

[quote layout=”big” cite=”Makoto Fukuda]In sintesi, quando si segue una dieta equilibrata, i livelli di GIP non aumentano e la leptina funziona come previsto, innescando nel cervello la sensazione di sazietà nei topolini[/quote]

Ancora:

[quote layout=”big” cite=”Makoto Fukuda]Ma quando gli animali seguono una dieta ricca di grassi e diventano obesi, i livelli di GIP nel sangue aumentano. Il GIP scorre nell’ipotalamo dove inibisce l’azione della leptina. Di conseguenza, gli animali non si sentono sazi, mangiano troppo e ingrassano ulteriormente. Bloccando l’interazione del GIP con l’ipotalamo dei topi obesi, si ripristina invece la capacità della leptina di inibire l’appetito, riducendo così anche il peso corporeo[/quote]

Questa scoperta potrebbe in futuro essere la chiave di volta per far funzionare le diete dimagranti.

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