Perché risulta complesso tutelare i consumatori dall’industria alcolica?

Nel 2025, la questione delle **linee guida alimentari** negli **Stati Uniti** continua a suscitare dibattiti accesi. La **nutrizionista** americana **Marion Nestle**, nel suo libro Food Politics, ha messo in luce le difficoltà che ha affrontato nel pubblicare le Dietary Guidelines, ovvero le “linee guida per una sana alimentazione”. Queste difficoltà derivano principalmente dalle **pressioni** esercitate dall’**industria alimentare**, la quale ha tentato di influenzare le **raccomandazioni scientifiche**, in particolare quelle relative a una **riduzione** del consumo di **carne**. Gli **scienziati** americani, dopo anni di ricerca, redigevano un documento che sintetizzava le **evidenze scientifiche** per la stesura delle nuove linee guida. Tuttavia, il coinvolgimento della **politica**, spesso influenzata dagli interessi del settore alimentare, ha portato all’eliminazione di frasi che consigliavano di “mangiare meno” determinati cibi, per non danneggiare l’industria.

Un esempio emblematico di questa dinamica è la **piramide alimentare**, frutto di undici anni di lavoro da parte di esperti, che ha dovuto affrontare tentativi di **boicottaggio** da parte dell’industria. Quest’ultima ha proposto **alternative grafiche**, come la **tazza**, ritenuta meno incisiva. Un **consumatore** ben informato rappresenta un rischio per chi produce alimenti poco salutari.

Conflitti di interesse nel sistema alimentare

La questione del **conflitto di interessi** si pone anche per il **Ministero dell’Agricoltura** italiano, che ha una duplice funzione: proteggere gli interessi dell’**agrobusiness** e garantire la **salute** della popolazione. Questa ambiguità è evidente nel lavoro del **CREA-Alimenti** e **Nutrizione**, ente che collabora con la **SINU** (Società Italiana di Nutrizione Umana) per la redazione dei **LARN** (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) e delle **Linee Guida** per una sana alimentazione.

Il **CREA**, erede dell’ex **INRAN**, si trova a dover bilanciare le esigenze dell’industria alimentare e la salute pubblica. Questa situazione porta a interrogativi su quanto le linee guida possano essere influenzate da **pressioni esterne**, e se siano realmente in grado di tutelare il **benessere** dei cittadini.

Il capitolo sull’alcol nei LARN

In **Italia**, il dibattito sull’**alcol** e il **vino** è complesso, poiché l’industria vitivinicola è un pilastro dell’**economia nazionale**. Tuttavia, è fondamentale informare la popolazione sui **rischi** associati al consumo di alcol. Nei **LARN 2024**, il capitolo dedicato all’alcol è stato rimosso. È utile rivedere i contenuti del capitolo sull’alcol presente nei **LARN 2014**, che evidenziava come il consumo moderato di alcol potesse essere correlato a un minor rischio di **mortalità**, non tanto per le bevande stesse, quanto per **fattori socio-economici** e di **stile di vita**.

Il **LARN 2014** avvertiva che l’alcol è responsabile di numerose **patologie**, incluse disfunzioni psichiche, gastrointestinali e **tumori**. L’**Organizzazione Mondiale della Sanità** ha confermato che l’impatto dell’alcol sulla salute è negativo, suggerendo che non esiste un livello di consumo privo di **rischi**.

Raccomandazioni sul consumo di alcol

Le **linee guida** del 2014 sottolineavano che determinate condizioni, come **gravidanza**, **epatopatie** e uso di **farmaci**, richiedono un’**astensione totale** dal consumo di alcol. Le evidenze scientifiche non supportano la promozione del consumo di **bevande alcoliche**, neppure in forma moderata. La comunicazione istituzionale dovrebbe riflettere questa realtà, ma in **Italia**, il messaggio di non bere è raramente diffuso.

In effetti, l’assenza di un capitolo dedicato all’alcol nei **LARN 2024** solleva interrogativi su come le **istituzioni** comunichino i rischi associati al consumo di alcol. Le **politiche fiscali**, come l’introduzione di tasse sulle bevande alcoliche, si sono dimostrate efficaci in altri contesti, ma in Italia non sembrano essere all’orizzonte.

Osservazioni finali

La questione delle **linee guida alimentari** e del loro rapporto con l’industria è cruciale per la **salute pubblica**. In **Italia**, la **SINU** e il **CREA-Alimenti** si trovano a operare in un contesto complesso, dove gli interessi economici e la salute dei cittadini devono essere bilanciati. L’assenza di informazioni chiare sui rischi del consumo di alcol nei documenti ufficiali rappresenta una **lacuna significativa**, che potrebbe avere conseguenze sulla salute della popolazione.

Published by
Serafino Serluti