Perdite acquose in menopausa: le 6 possibili cause
Le perdite acquose in menopausa possono essere il segnale fisiologico di questa fase della vita di ogni donna, che nella media si presenta intorno ai 50-55 anni di età (a meno che non sia precoce e si manifesti prima o tardiva e si manifesti dopo). Le cause possono essere diverse, come il normale abbassamento dei livelli di estrogeno e progesterone oppure l'assottigliamento della parete uterina. Ma potrebbe anche trattarsi di infezioni vaginali.
Sono tanti i sintomi della menopausa e i disturbi che potrebbero insorgere in questo periodo delicato della vita di ogni donna, che segna la fine della fertilità femminile. Non solo le vampate di calore e gli sbalzi d’umore, sono anche tanti altri i malesseri che potrebbero capitare. Come ad esempio delle perdite acquose in menopausa, che potrebbero essere più frequenti di quanto potremmo immaginare. Quali sono le possibili cause di questo fenomeno abbastanza comune quando la donna affronta, dopo il suo ultimo ciclo mestruale, questa nuova fase della sua esistenza?
Cause delle perdite acquose in menopausa
La menopausa è una fase della vita della donna che si manifesta intorno ai 50-55 anni. Se compare prima di questa età, considerata una media, si parla di menopausa precoce, altrimenti se compare dopo di menopausa tardiva. Si dichiara la menopausa conclamata quando sono passati almeno 12 mesi senza il ciclo mestruale. Sono tanti i sintomi della menopausa che potrebbero manifestarsi anche prima della scomparsa delle mestruazioni. Talvolta si tratta di un semplice segnale della menopausa in arrivo. Mentre se sei già in questa fase, forse è meglio fare un check up.
Le perdite in menopausa o nei mesi antecedenti l’arrivo di questa fase si chiamano spotting in menopausa: si verificano di tanto in tanto e le cause possono essere diverse:
- il calo di estrogeni e progesterone, gli ormoni che hanno regolato il ciclo mestruale, avviene in modo fisiologico e causa, tra le altre cose, perdite in menopausa
- l’assottigliamento dell’endometrio, il tessuto che ricopre l’utero, rende questa zona più sensibile alle infezioni, che tra i sintomi hanno proprio delle perdite
- la diminuzione della flora batterica vaginale potrebbe provocare un aumento dell’aggressione di agenti patogeni esterni, perché la flora batterica non protegge più come prima
- i rapporti sessuali possono provocare spotting a causa dei tessuti vaginali che sono meno spessi e si possono irritare facilmente
- un trattamento a base di anticoagulanti può causare perdite vaginali
- la presenza di polipi o di fibromi potrebbe causare l’insorgenza di questo disturbo
Sintomi
Le perdite acquose in menopausa possono alternarsi a momenti di secchezza, proprio a causa della diminuzione degli ormoni. Possono essere trasparenti oppure possono essere bianche o giallastre: in questi due ultimi casi possono essere sintomo di infezione. Oltre alle perdite potremmo notare anche bruciore, fastidio, prurito intimo, che non passa nonostante tutti i rimedi utilizzati per cercare di placare la sintomatologia.
Cosa fare
Per prima cosa, come sempre, chiedi consiglio al tuo ginecologo di fiducia, per indagare meglio ogni nuovo disturbo che insorge in menopausa. Potrebbe trattarsi di un sintomo fisiologico, che non ci deve preoccupare. Oppure essere il segnale di qualcosa che non va nella nostra salute intima. Meglio indagare a fondo con un medico di cui ci fidiamo e al quale porre ogni dubbio e ogni domanda che assilla la nostra mente.
Oltre alla visita ginecologica, potrebbero essere utili un pap test e un tampone vaginale per capire le cause delle perdite in menopausa e scongiurare malattie particolari. Nella maggior parte dei casi si tratta di un fenomeno fisiologico che non deve destare preoccupazione. Ma meglio indagare a fondo.