Performance cognitive, l’aria viziata riduce la qualità del lavoro
Lavorare in un ambiente chiuso con aria viziata rallenta le performance cognitive e abbassa la qualità del lavoro.
Avete mai notato un certo fastidio a lavorare in un ambiente con l’aria viziata? Secondo uno studio delle università di Harvard e Syracuse, con l’aumento del tasso di Co2 in una stanza diminuiscono le performance cognitive. Il cervello vive come una sorta di torpore e i lavoratori sviluppano una certa sonnolenza.
Il limite per l’anidride carbonica ‘indoor’ considerato generalmente non dannoso è 5mila parti per milione (ppm), anche se i limiti di legge sono fissati tra 1000 e 1500. I ricercatori hanno sottoposto a test 24 volontari, testando le loro performance in tre differenti ambienti di lavoro, 550 ppm, 945 ppm e 1400 ppm.
Dai risultato è emerso che quando le persone lavoravano nell’ambiente con maggiore concentrazione di Co2, i loro punteggi nelle prove risultavano inferiori anche del 50 per cento rispetto alla media. L’aria viziata rallenta le abilità di usare le informazioni, di rispondere alle crisi e di elaborare strategie. Il consiglio? Aprire le finestre spesso.
Via | Università di Harvard