Persone infelici, parole felici: il lessico del mondo parla positivo
Social network, canzoni e giornali parlano positivo, malgrado tutto.
Se numerose ricerche ci descrivono tutti più infelici e insoddisfatti, quando si tratta di comunicare, però, a prevalere è la positività. A dispetto dei titoli tragici dei giornali, di malattie e stragi che dominano la rassegna di notizie quotidiana, la prevalenza dei termini che utilizziamo rientra nel campo semantico della positività.
A rivelarlo è una recente analisi condotta sulla lingua inglese da un’équipe di ricercatori dell’Università del Vermont, pubblicata sulla rivista di divulgazione scientifica PLoSONE.
Lo studio è stato condotto analizzando quattro fonti: il New York Times, il Google Books Project, Twitter e i testi delle canzoni. Già a dicembre del 2011 era stato pubblicato uno studio simile che analizzava i trend positivi/negativi solo su Twitter. Ora la ricerca si amplia a canzoni, titoli dei libri e notizie dei quotidiani.
Come nel caso di Twitter, anche questa analisi restituisce una maggioranza di termini legati alle emozioni positive. Analizzando le 5 mila parole più ricorrenti nelle quattro fonti, a predominare erano sempre le parole felici.
Ma come si spiega? La crisi, i cambiamenti climatici, le guerre, le malattie che hanno la meglio sul nostro umore non ce l’hanno sulla nostra lingua? Secondo gli autori, la comunicazione, avendo prettamente una funzione sociale, si concentra sulla positività. Insomma, per non restare emarginati, sappiamo che non dobbiamo appesantire ed intristire i nostri discorsi. Il linguaggio è social, spiega Peter Dodds, matematico autore dello studio.
Il principio di Pollyanna del 1969 trova conferma nel linguaggio: l’uomo tende ad usare parole positive più spesso ed in diversi contesti rispetto alle parole negative, circoscritte ed in minoranza. Certo, se fosse così anche con le emozioni, saremmo tutti davvero più felici, non solo a parole!
Via | University of Vermont
Foto | Flickr