Pesce, crostacei, molluschi: i cibi che proteggono la tiroide arrivano dal mare
Per proteggersi da gozzo, noduli e tumori non basta respirare l'aria marina: il vero alleato della salute della tiroide è l'alimentazione
Per proteggere la tiroide dalle malattie che possono colpirla non basta respirare l’aria di mare. Piuttosto, meglio arricchire l’alimentazione di pesce, molluschi, crostacei, alghe e frutta e verdura coltivate vicino al mare. Il consiglio arriva dal convegno “Ambiente e tiroide, il mare, lo iodio, le radiazioni” di Anzio, dove Luca Revelli, chirurgo endocrino dell’Universita’ Cattolica di Roma, ha sfatato quella che lo stesso esperto ha definito una “leggenda metropolitana”.
Le quantità di iodio che possono essere inalate sono meno che omeopatiche
ha spiegato Revelli.
il cibo, dal pesce fresco ai prodotti locali coltivati su terreni costieri ricchi di iodio, invece ne sono ricchi.
L’alimentazione, quindi, è la fonte principale di questo elemento fondamentale per la salute della tiroide.
Iodio e tiroide, un binomio indissolubile
La maggior parte dello iodio introdotto con l’alimentazione viene utilizzato dalla tiroide per produrre i suoi ormoni, indispensabili per regolare moltissimi processi all’interno dell’organismo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il fabbisogno giornaliero per gli adulti è di 150 microgrammi al giorno, mentre prima dell’anno di vita ne sono sufficienti 50 microgrammi al giorno, che diventano 90-120 tra 1 e 10 anni. In alcuni periodi della vita della donna, la gravidanza e l’allattamento, questo fabbisogno aumenta ulteriormente, passando a 200 microgrammi al giorno.
Sono proprio le donne ad essere più predisposte a sviluppare i disturbi della tiroide che possono dipendere anche dalla carenza di iodio. Proprio per prevenire queste problematiche lo Stato promuove il consumo di sale iodato, che dovrebbe sempre essere proposto ai consumatori dai rivenditori prima del sale da cucina tradizionale.
Per quanto riguarda i cibi, il pesce di mare è l’alimento che ne contiene le quantità più elevate, variabili tra 50 e 100 microgrammi ogni 100 grammi di prodotto. 100 grammi di carne, frutta, verdura e cereali ne contengono, invece, dai 2 ai 5 microgrammi. Non a caso le popolazioni che vivono sul mare sono quelle caratterizzate dalla minore incidenza di malattie della tiroide, dal gozzo ai tumori.
E per chi non mangia pesce? Fra gli alimenti di origine vegetale più ricchi di iodio sono inclusi broccoli, spinaci, rape e salsa di soia.
Via | ANSA