Più fibre contro il diabete
A suggerirlo sono gli esperti della Società italiana di diabetologia, secondo cui aiutano a tenere sotto controllo sia la glicemia, sia i trigliceridi nel sangue
Aumentare le fibre introdotte con l’alimentazione aiuta a contrastare il diabete. Lo ha spiegato Angela Albarosa Rivellese, docente di Medicina Interna all’Università “Federico II” di Napoli e membro della Società italiana di diabetologia (Sid), durante il 73mo Congresso dell’American Diabetes Association che si è concluso ieri a Chicago (Stati Uniti).
Rivellese ha spiegato che ciò che succede nelle ore successive al pasto può rappresentare un rischio per il diabete e le malattie cardiovascolari. Ciò è dovuto alle alterazioni scatenate dal pasto nei livelli di zuccheri e di trigliceridi nel sangue. Diversi studi hanno infatti dimostrato che i livelli di glicemia dopo un pasto possono aumentare il rischio di malattie a cuore e arterie, ma anche l’aumento dei trigliceridi è un importante fattore di rischio.
Purtroppo, come ha sottolineato da Stefano Del Prato, presidente della Società italiana di diabetologia,
la dieta moderna è diventata più appetibile ma meno ricca di fibre. Quindi non solo mangiamo di più, ma mangiamo anche peggio, con il risultato che si ingrassa più facilmente e aumenta ancora di più rischio di obesità, diabete e malattie cardiovascolari.
Una dieta ricca di fibre vegetali può, invece, essere d’aiuto. Basta, infatti, assumere ogni giorno dai 30 ai 35 grammi di fibre per limitare le variazioni di glicemia e dei livelli di trigliceridi che possono verificarsi dopo i pasti. In questo modo anche il rischio di sviluppare il diabete e le malattie cardiovascolari viene ridotto.
I benefici non riguardano solo le fibre idrosolubili, come quelle presenti nella frutta, nella verdura e nei legumi, ma anche quelle insolubili, presenti, ad esempio, nei cereali integrali. Infatti se le prime migliorano i livelli di zuccheri nel sangue dopo i pasti, le seconde riducono sia i livelli di insulina, sia quelli dei trigliceridi.