La polmonite bilaterale è un’infiammazione dei polmoni che può essere causata da diversi fattori, come virus, batteri o persino funghi e miceti. La polmonite può colpire solo il polmone destro o quello sinistro (polmonite monolaterale) o entrambi. In questo secondo caso, la malattie viene definita “bilaterale”. Si tratta di una condizione non così rara come si potrebbe pensare.
La polmonite è determinata da un’infiammazione acuta dei polmoni, e se non riconosciuta e curata adeguatamente, può dare esito a complicanze molto gravi, talvolta persino fatali.
In questi ultimi anni abbiamo sentito parlare di polmonite bilaterale in relazione al Covid-19. Il virus Sars-Cov-2, in alcuni pazienti, causa infatti la cosiddetta polmonite bilaterale interstiziale.
In questo articolo vedremo più da vicino quali sono i sintomi della polmonite bilaterale, come riconoscerla e come curarla per tenere alla larga il rischio di gravi complicanze.
Nell’esplorare le possibili cause della polmonite bilaterale, la prima cosa che possiamo notare è che questa malattia può essere determinata da diversi fattori. L’infezione può essere infatti di origine batterica o virale, ma può anche essere causata da funghi o miceti. Fra i diversi tipi di polmonite segnaliamo:
In base alla diversa eziologia, la polmonite può dare sintomi differenti e richiedere diversi trattamenti. Una polmonite bilaterale da Covid, ad esempio, può presentarsi in forma grave, causando degli strascichi anche a lungo termine, dovuti all’aggressione subita dai polmoni a causa del virus.
A seconda dell’agente scatenante, la malattia può risultare contagiosa. Una polmonite virale o batterica può essere trasmessa da un paziente all’altro a causa della propagazione dei virus e dei batteri nell’aria che respiriamo.
È noto, ad esempio, il caso delle polmoniti acquisite in comunità, ovvero quelle che si contraggono permanendo in luoghi comunitari. I pazienti ricoverati in ospedale, nelle RSA o nelle strutture di degenza sono a maggior rischio di polmonite rispetto al resto della popolazione.
I sintomi della polmonite, sia monolaterale che bilaterale, possono andare da lievi a gravi e molto gravi. Tra i più comuni rientrano:
Una polmonite bilaterale nei bambini si manifesterà anche con sintomi come nausea e vomito.
È possibile soffrire di una polmonite bilaterale senza febbre, sebbene proprio l’aumento della temperatura sia considerato uno dei primi sintomi della malattia.
Una polmonite virale (come quella da Covid) può esordire inizialmente con sintomi simil influenzali, come tosse, mal di gola , brividi e febbre, ma in seguito subentreranno sintomi più gravi, come la difficoltà a respirare, il dolore al petto e la febbre molto alta. La saturazione, in caso di polmonite interstiziale bilaterale da Covid-19, può scendere sotto la soglia del 90%, e ciò renderà necessario un immediato intervento medico.
Probabilmente avrai spesso sentito parlare di polmonite bilaterale negli anziani di età pari o superiore ai 65 anni. In effetti, a correre maggiori rischi è soprattutto questa fascia della popolazione, a causa di un sistema immunitario sempre meno scattante.
Ma la polmonite può colpire in maniera grave anche i neonati e bambini piccoli (di età inferiore ai due anni), e i soggetti più fragili, come coloro che soffrono di malattie come HIV, AIDS e malattie autoimmuni, che riducono o compromettono le normali difese immunitarie.
Rientrano tra i fattori di rischio anche il fumo di sigaretta e le frequenti malattie che colpiscono il tratto respiratorio. Chi soffre di malattie come asma, bronchiectasie, BPCO, fibrosi cistica, malattie cardiache o diabete fa parte dei soggetti più a rischio.
Sia che si faccia parte delle cosiddette “categorie fragili”, sia che non si abbiano particolari fattori di rischio, la polmonite è una malattia grave, i cui sintomi non devono essere sottovalutati.
La malattia può lasciare strascichi e conseguenze anche sul lungo periodo (anche a distanza di un anno dalla guarigione), e in alcuni casi può avere degli esiti mortali.
Per questa ragione, per i pazienti con un quadro sintomatologico più preoccupante, è richiesto il ricovero in ospedale, in modo da poter trattare la malattia con i mezzi più adatti.
La polmonite batterica, come la polmonite pneumococcica, rispetto a quella virale, è considerata più comune ma anche più grave. Non è insolito che una polmonite batterica richieda un ricovero ospedaliero e un trattamento con antibiotici.
Al contrario, la polmonite virale tende a manifestarsi spesso con sintomi simili a quelli dell’influenza, e solitamente guarisce in modo spontaneo.
Tra le diverse forme di polmonite, presenta un quadro di maggiore gravità anche quella contratta in ambito ospedaliero, ad esempio durante un ricovero per il trattamento di altre patologie. Questo perché, spesso, si tratta di forme di polmonite causate da batteri resistenti agli antibiotici, che non rispondono ai trattamenti medici e, quindi, più difficili da curare.
La diagnosi di polmonite può essere effettuata in primis dal medico curante, che potrà valutare i sintomi manifestati dal paziente, come difficoltà respiratorie, febbre e tosse.
Per maggiore accuratezza, ai fini della diagnosi può essere richiesta anche una radiografia al torace per valutare l’entità dell’infiammazione nei polmoni, analisi del sangue, pulsossimetria o emogasanalisi arteriosa (per valutare il livello di ossigenazione nel sangue) e l’esame dell’espettorato, necessario per stabilire l’agente patogeno che ha causato la malattia.
Come si cura la polmonite bilaterale? Per poter stabilire la linea di trattamento più adeguata bisognerà tenere in considerazione una serie di fattori, ovvero il tipo di polmonite, l’età e lo stato di salute del paziente (ovvero se ha altre condizioni di salute), e naturalmente l’entità dei sintomi.
In molti casi, una polmonite può essere curata a casa, purché vengano osservate attentamente le istruzioni fornite dal medico. Nel caso delle polmoniti batteriche, è spesso richiesto il ricovero ospedaliero e la concomitante terapia antibiotica. Quest’ultima può essere somministrata anche nel caso in cui non sia ancora nota la causa della malattia, ad esempio per evitare che un’infezione batterica possa associarsi a una già presente polmonite virale.
La forma virale solitamente non richiede un trattamento specifico, poiché il corpo è già in grado di combattere l’infezione. Saranno però necessari e utili dei trattamenti sintomatici e di supporto, che consistono nella somministrazione di farmaci per abbassare la febbre (non somministrare l’aspirina ai bambini), in un periodo di assoluto riposo e nell’assunzione di molti liquidi per evitare la disidratazione.
È meglio evitare l’automedicazione, specialmente in presenza di tosse. In questo caso, il sintomo è infatti un modo con cui il corpo si sbarazza dei germi che causano la malattia, per cui non è saggio bloccarla, a meno che non sia lo stesso medico a consigliarlo.
Quanto tempo ci vuole per guarire dalla polmonite? In assenza di complicazioni, il paziente potrebbe guarire completamente nell’arco di una o tre settimane. Qualora dovessero presentarsi delle complicanze, potrebbe essere necessario un ricovero ospedaliero e i tempi di guarigione possono risultare più lunghi.
Abbiamo già visto che la polmonite bilaterale, così come quella monolaterale, può avere degli esiti anche molto gravi, portando persino alla morte del paziente, nei casi più estremi. La malattia non dovrebbe quindi essere sottovalutata, in quanto può comportare importanti complicanze, tra cui insufficienza respiratoria o setticemia, una condizione che si verifica quando l’infezione si propaga in tutto il corpo attraverso il flusso sanguigno.
Tra le possibili complicazioni rientrano anche:
La polmonite, in ogni sua forma o manifestazione, è una malattia potenzialmente letale e grave. Per questa ragione, ancor prima di scoprire come trattarla, sarà bene imparare a prevenirla attivamente. Per alcune forme di polmonite, come quelle batteriche e virali, sono disponibili degli appositi vaccini volti a ridurre il rischio di ammalarsi.
Il vaccino antinfluenzale è consigliato a tutta la popolazione, con maggiore attenzione per i soggetti di età superiore ai 65 anni e i bambini piccoli, oltre alle persone con un sistema immunitario debole.
Sottoporsi al vaccino risulta quanto mai fondamentale, soprattutto dal momento che i batteri e i germi che causano la malattia si stanno evolvendo, e diventano sempre più resistenti ai farmaci e agli antibiotici.
Per proteggere la nostra salute, è inoltre importante non fumare, evitare di toccare occhi, bocca e orecchie con le mani sporche, e lavare frequentemente le mani con acqua e sapone, specialmente quando ci si trova fuori casa.
Per far conoscere l’importanza della prevenzione di questa malattia, alla polmonite è dedicata una giornata di sensibilizzazione che si celebra in tutto il mondo il 12 Novembre.
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