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Depressione in adolescenza: stare troppo seduti aumenta i rischi

La sedentarietà aumenta il rischio di depressione per gli adolescenti. La conferma arriva da questo nuovo studio.

Depressione in adolescenza: stare troppo seduti aumenta i rischi

Gli adolescenti che trascorrono troppo tempo seduti corrono maggiori rischi di soffrire di depressione. A suggerirlo è un nuovo studio pubblicato sulle pagine della rivista Lancet Psychiatry, secondo cui se i giovani svolgessero almeno 60 minuti di attività leggera ogni giorno, potrebbero ridurre il rischio di depressione in maniera significativa.

I nostri risultati mostrano che i giovani che sono sedentari per gran parte della giornata durante l’adolescenza affrontano un maggior rischio di depressione all’età di 18 anni. Abbiamo scoperto che non sono solo le forme più intense di attività fisica a fare bene alla salute mentale, ma qualsiasi grado di attività fisica che possa ridurre il tempo trascorso seduti è probabilmente benefico

spiegano gli autori dello studio, aggiungendo che le persone di ogni età dovrebbero in realtà essere incoraggiate a muoversi di più e a stare meno sedute, per il bene della propria salute mentale e fisica.

Il rischio di depressione aumenta se stai seduto?

Per il loro studio, gli autori hanno arruolato un campione di 4.257 adolescenti, ed hanno scoperto che tra i 12 e i 16 anni di età l’attività fisica totale è diminuita in modo evidente, principalmente a causa di una riduzione dell’attività leggera e di un aumento del comportamento sedentario.

Per ogni ora di sedentarietà in più, gli autori hanno però osservato un significativo aumento dei livelli di depressione. Coloro che sin dai 12 anni di età si sono dimostrati costantemente sedentari hanno inoltre registrato un rischio di depressione più elevato del 28,2% all’età di 18 anni.

La buona notizia è che svolgere più attività fisica anche leggera (come camminare o fare le faccende domestiche) aiuta a ridurre tali rischi, quindi non rimane che spronare i giovani a muoversi di più!

via | ScienceDaily
Foto da Pixabay

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