Cancro e Coronavirus, le linee guida dei centri Cancer Core Europe
Le linee guida dei centri europei affiliati al Cancer Core Europe per gestire e curare il cancro ai tempi del Coronavirus.
Combattere il cancro è già difficile e doloroso, ma farlo ai tempi del Coronavirus è decisamente peggio. I pazienti in cura per il cancro sono immunodepressi, prendono farmaci pesanti e sono soggetti fragili, motivo per cui devono stare molto attenti a non contrarre il Covid-19. Stare in casa è il modo migliore per stare al sicuro, ma se si è malati bisogna continuare a curarsi, fare i controlli e le analisi al sangue, uscire e utilizzare tutti gli accorgimenti necessari per proteggersi.
Ogni ospedale ha seguito delle regole interne ferree per proteggere tutti i pazienti e in particolare quelli in cura per il cancro. I centri europei affiliati al Cancer Core Europe (oltre all’Italia, Olanda, Germania, Gran Bretagna, Francia, Svezia, Spagna) hanno stilato dei consigli e delle linee guida che sono stati pubblicati su Nature Medicine e in cui vengono messe a confronto le scelte fatte e condivise dei sette centri per adattarsi al Covid-19.
Nello studio viene fuori che in tutti gli ospedali la priorità è stata di mantenere elevati standard di cura. I trattamenti in programma sono stati rinviati o adeguati per proteggere al massimo il sistema immunitario dei pazienti con cancro. Sono stati ridotti al minimo i contatti tra pazienti e personale medico e tutto ciò che era possibile convertire in remoto è stato fatto. Per i pazienti sono stati fatti dei test per capire che era più utile mantenere le terapie, pur con i pericoli del Covid-19, o interromperle temporaneamente.
I pazienti possono aspettare il loro turno in macchina e non in sala d’aspetto e vengono avvisati con un messaggio o una chiamata quando possono essere visitati, in questo modo di riduce il tempo passati in luoghi comuni e chiusi. La stessa cosa è stata fatta anche negli ambulatori, inoltre ai pazienti è stato consigliato di eseguire gli esami del sangue in laboratori privati e di organizzarsi con gli ospedali con la consegna a domicilio dei farmaci. Alcune terapie reputate rischiose sono state sospese o limitate solo ai casi più gravi.
Giovanni Apolone, direttore scientifico dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, ha spiegato: [quote layout=”big” cite=”Giovanni Apolone]“I pazienti con cancro sono una popolazione speciale con un profilo immunologico che li classifica come particolarmente fragili. E fragili sono anche gli istituti e i centri dedicati alla cura in quanto hanno dovuto affrontare una crisi e un’emergenza in assenza di conoscenze sul fenomeno e policy pronte ad essere attivate”.
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via | repubblica
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