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Asma da pollini: attacchi più frequenti durante i temporali, ecco la causa

Asma da pollini: attacchi più frequenti durante i temporali, ecco la causa scoperta in un recente studio condotto da AAIITO.

Asma da pollini: attacchi più frequenti durante i temporali, ecco la causa

L’asma da pollini è molto diffusa. Perché i sintomi di questa allergia colpiscono maggiormente durante i temporali o quando fuori piove, rispetto a quando, invece, c’è un bel sole e il meteo è favorevole? Un recente studio di AAIITO ha svelato quale potrebbe essere la causa che ci fa starnutire, lacrimare, tossire di più nella stagione dei pollini quando le condizioni del tempo non sono ottime.

Quasi un italiano su quattro soffre di allergie respiratorie. Durante i mesi primaverili i sintomi peggiorano: starnuti, tosse, naso chiuso, prurito al naso, prurito agli occhi, asma. Nel nostro paese il clima è diverso da nord a sud e anche la flora può contare su una biodiversità unica al mondo. Purtroppo, di conseguenza, l’allergia ai pollini è moldo diffusa, a causa della presenza di numerose piante che producono pollini che la possono scatenare nei soggetti sensibilizzati.

Lorenzo Cecchi, Presidente eletto AAIITO (Associazione Allergologi Immunologi Italiani e Ospedalieri), spiega:

Mentre è semplice apprezzare la differenza fra le piante, quello che succede a livello microscopico quando guardiamo i pollini, o ad un livello ancora più dettagliato quando si analizzano le molecole allergeniche, è ancora oggetto di studio ed in parte ancora da comprendere pienamente. Uno degli aspetti più interessanti è la capacità di alcuni pollini di provocare asma, una caratteristica clinicamente importante che è limitata prevalentemente ad alcune specie come la parietaria, le graminacee, l’ambrosia e l’olivo.

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Asma da pollini e allergia: la causa e perché durante i temporali peggiora

Da anni si studiano i meccanismi che scatenano le allergie e perché alcuni pollini sono più “asmogeni”, ma ancora non è chiaro. I pollini allergenici hanno dimensioni di 10-50 micron. Mentre le vie respiratorie critiche per l’infiammazione tipica dell’asma hanno un diametro che non raggiunge i 4 micron. Si pensa che questo entri in contatto con le mucose delle vie respiratorie:

Il fatto che la maggior parte dei pollini in grado di provocare sintomi di asma sia generalmente di piccole dimensioni è sembrato un indizio sufficiente a spiegare questo fenomeno. Nonostante che il diametro di uno dei più piccoli, quello della parietaria, sia comunque tra 12 e 16 micron.

Durante il cattivo tempo, poi, si potrebbe soffrire della cosiddetta asma da temporale (thunderstorm-related asthma), che ha guidato la ricerca degli esperti AAIITO in collaborazione con l’Università Milano Bicocca. Epidemie di asma grave, anche fatale, hanno luogo a ridosso dei temporali nei periodi di fioritura delle piante che causano allergia. Gli esperti pensano che possano essere provocate dalla rottura del polline che libera le particelle allergeniche che entrano in profondità nelle vie respiratorie e causano potenti attacchi di asma.

È facile pensare che queste particelle possano essere presenti, magari in concentrazioni minori, anche in condizioni meteorologiche meno estreme. Come in giornate umide o semplicemente ventose. E che siano così le responsabili dei sintomi asmatici nei pazienti affetti da allergia a pollini. Le ricadute pratiche di queste nuove scoperte sono purtroppo limitate. E, al momento rimangono fondamentali la prevenzione e, soprattutto, il trattamento, sia farmacologico che con l’immunoterapia specifica, dell’allergia ai pollini.

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Foto di cenczi da Pixabay

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