Benessereblog Salute Cosa sono le microaggressioni? Impariamo a riconoscerle e ad affrontarle

Cosa sono le microaggressioni? Impariamo a riconoscerle e ad affrontarle

Cosa sono le microaggressioni? Ecco come riconoscerle nella vita quotidiana, quale peso hanno sul nostro benessere e come affrontarle

Cosa sono le microaggressioni? Impariamo a riconoscerle e ad affrontarle

Cosa sono le microaggressioni? E in che modo possono influenzare la nostra vita e il nostro benessere psicologico? Le microaggressioni possono nascondersi dietro un insulto, dietro una (apparentemente innocua) considerazione, dietro una frecciata o anche dietro un semplice gesto. Si tratta di comportamenti che spesso celano un velato pensiero discriminatorio, che può riguardare il colore della pelle (razzismo), l’orientamento sessuale di una persona (omotransfobia) o la presunzione di ritenere che un genere sia superiore all’altro (sessismo).

Chi, ad esempio, appartiene alla comunità Lgbtq+ potrebbe aver sperimentato sulla propria pelle una situazione del genere. La classica domanda “Chi è l’uomo e chi è la donna?” ne è un chiaro esempio. Il fatto che vengano definite “micro”, non rende le aggressioni meno deleterie. Ma cosa si intende esattamente con il termine “microaggressione”? Si tratta essenzialmente di comportamenti quotidiani (intenzionali o non intenzionali) volti a mostrare un pregiudizio nei confronti della persona che si ha di fronte. Generalmente tali aggressioni sono rivolte a persone appartenenti a categorie notoriamente emarginate o discriminate (persone di colore, persone appartenenti alla comunità LGBTQ+, donne, persone disabili e così via). Non di rado, chi le mette in atto non si rende conto di quanto possano essere offensivi i suoi gesti o le sue parole.

Riconoscere il problema nella vita quotidiana

Vedere una persona di colore che percorre la nostra stessa strada, presumere che sia un delinquente, e quindi spostare la borsa in modo che non possa rubarla; vedere una donna che ricopre una carica di rilievo, e presumere che l’abbia ottenuta per motivi che esulano dalle sue capacità professionali, e magari farlo notare in modo grossolano e arrogante: si tratta di “sottili” azioni che comunicano un pregiudizio.

Probabilmente anche voi avrete assunto comportamenti di questo genere verso il vostro capo, verso il vostro collega di lavoro o verso un vicino di casa. Spesso infatti le persone non si rendono conto di aver assunto un comportamento di questo tipo.

Le conseguenze delle microaggressioni: cosa fare?

Purtroppo le vittime di microaggressioni devono fare i conti con ripercussioni psicologiche non indifferenti. Pian piano, il soggetto potrebbe convincersi di meritare quelle umiliazioni e quei pregiudizi. Riconoscere il problema rappresenta però il primo passo per uscire da questo circolo vizioso, sia per le vittime che per coloro che mettono in atto simili comportamenti.

Per le prime, sarà importante valutare, di volta in volta, se e quando far notare il problema. Se a mettere in atto una microaggressione è una persona che fa parte della vostra vita e alla quale tenete, ignorare la situazione non è la scelta più saggia. A lungo andare, potreste soffrirne e il rapporto potrebbe deteriorarsi.

Potreste invece spronare la persona a spiegare il suo pensiero, e far comprendere che le sue parole possono suonare offensive e discriminatorie. Probabilmente il vostro interlocutore si metterà sulla difensiva. La vostra reazione potrebbe però far breccia nella sua coscienza, e spronarlo a vedere le cose da un altro punto di vista, comprendendo che ciò che ha detto o fatto è fuori luogo.

Voi vi siete mai sentiti vittime di microaggressioni? E come avete reagito?

Foto di Wokandapix da Pixabay

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