Potassio basso, i sintomi, le cause e le cure più efficaci
Potassio basso? Sono diverse le cause e i sintomi che indicano la presenza di un'ipokaliemia o ipopotassiemia. Leggi l'articolo per saperne di più.
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Il potassio è uno degli elettroliti principali presenti nel corpo umano. Troviamo questo minerale soprattutto a livello intracellulare (mentre a livello extracellulare prevalgono sodio e calcio). I suoi livelli nel sangue sono strettamente correlati a quelli del sodio: se il sodio aumenta, il potassio diminuisce e viceversa. Inoltre spesso a potassio basso si associa anche magnesio basso. In teoria facendo una dieta varia e bilanciata è difficile andare in carenza di questo minerale in quanto quello apportato con gli alimenti supera di gran lunga il fabbisogno giornaliero. Tuttavia diete non equilibrate o alcune patologie possono provocare una mancanza di potassio, i cui sintomi comprendono anche debolezza, aritmie e ileo paralitico.
Potassio: che cos’è e a cosa serve
Il potassio è un minerale fondamentale per l’organismo in quanto interviene in numerose funzioni:
- regola il ritmo del cuore
- interviene nell’eccitabilità neuromuscolare
- regola l’equilibrio acido-base
- regola la pressione osmotica
- interviene nella ritenzione idrica
Nell’organismo il potassio si trova sotto forma di catione, cioè lo ione positivo K+. La lettera con cui viene indicato si riferisce a quella presente e a lui associata nella tavola periodica degli elementi e deriva dalla parola latina “kalium”. Da qui deriva anche la parola ipokaliemia per indicare una riduzione del K rispetto ai range di riferimento.
Nell’organismo il potassio lo troviamo soprattutto a livello intracellulare e nei succhi gastrici. A proposito del potassio intracellulare, il passaggio dallo spazio intracellulare a quello extracellulare avviene tramite la pompa sodio-potassio.
Il potassio viene introdotto nell’organismo grazie agli alimenti. Il suo assorbimento avviene a livello del duodeno e del digiuno, mentre viene eliminato con le urine per evitarne un eccesso. La cosa particolare è che ne viene sempre eliminata la stessa percentuale, indipendentemente da quanto ne viene introdotto con la dieta.
Come misurare il potassio
Per misurare i valori ematici di potassio basta richiedere al proprio medico di fare un semplice esame del sangue.
Valori normali nel sangue
I valori normali di potassio nel sangue variano fra 3,5 e 5 mEq/l. Quando i valori scendono al di sotto di 3,5 mEq/l, allora si parla di ipokaliemia o ipopotassiemia (mentre l’ipekaliemia o iperpotassiemia indicano livelli elevati di K). I valori di potassio vengono poi classificati a seconda della gravità:
- ipokaliemia lieve: 3-3,5 mEq/l
- ipopotassiemia moderata: 2,5-3 mEq/l
- ipokaliemia grave: < 2,5 mEq/l
Cause di ipokaliemia
Ci sono diverse cause di potassio basso. Le più rare sono quelle da ridotto apporto: visto che il potassio è presente in molti alimenti, al giorno d’oggi è difficile sviluppare una carenza grave da insufficiente apporto con la dieta.
Ridotto apporto
- Carenza nella dieta
- Diete non equilibrate
Perdite dal tratto gastroenterico
- Vomito (anche se in questo caso il vomito causa alcalosi metabolica con perdite renali di potassio e stimolazione dell’aldosterone)
- Diarrea cronica
- Malassorbimento
- Adenoma del colon
- Farmaci (per esempio l’uso continuativo di lassativi) o integratori che riducono l’assorbimento dei nutrienti
Spostamento intracellulare
- Eccesiva alimentare enterale per aumentata produzione di insulina
- Glicogenosi
- Tireotossicosi (si parla di paralisi periodica tireotossica ipokaliemica)
- Paralisi periodica famigliare (malattia autosomica recessiva con episodi di paralisi più o meno grave associati a pasti troppo ricchi di carboidrati o esercizio fisico intenso)
- Farmaci (insulina, beta 2 agonisti)
Aumentata eliminazione renale
- Sindrome di Cushing
- Iperaldosteronismo primitivo
- Iperaldosteronismo sensibile ai glucocorticoidi
- Iperplasia surrenalica congenita
- Tumori secernenti renina
- Sindrome di Bartter (malattia genetica rara con eccessiva produzione di renina e aldosterone e relativa perdita renale di K e Na)
- Sindrome di Gitelman (malattia genetica rara con eccessiva produzione di renina e aldosterone e relativa perdita renale di K e Na)
- Ipomagnesiemia
- Sindrome di Liddle (malatta genetica rara autosomica dominante)
- Acidosi tubulare renale
- Sindrome di Fanconi (rara sindrome con perdita renale di K, fosfato, glucosio, acido urico e aminoacidi)
Farmaci
- Diuretici tiazidici, d’ansa e osmotici
- Lassativi (abuso)
- Amfotericina B, penicilline ad alte dosi, teofillina
Altre cause
- Ustioni
- Febbre
- Malattie epatiche
- Tumori
- Esercizio fisico eccessivo
- Alcol
Carenza di potassio e magnesio
Una menzione particolare spetta alla combinata carenza di K e Mg (simbolo chimico del magnesio) provocata da:
- attività fisica intensa ed eccessiva
- eccessiva sudorazione
- vomito
- diarrea con malassorbimento
- diabete mellito non controllato
- carenze dietetiche
- malnutrizione
- ipertensione
- alcol
Ipopotassiemia: sintomi
L’ipokaliemia lieve raramente provoca sintomi. Ma quando si ha una mancanza di potassio da moderata a grave, ecco che possono comparire come sintomi:
- debolezza muscolare fino alla paralisi flaccida
- crampi muscolari
- stato confusionale
- stipsi
- riduzione dell’appetito
- ipereccitabilità neuromuscolare con fascicolazioni
- tetania
- rabdomiolisi
- aritmie cardiache (potassio e cuore sono correlati: poco potassio e il cuore accelera troppo, troppo potassio e il cuore rallenta troppo)
- problemi di insufficienza renale (con polidipsia e poliuria secondarie)
- aumento della frequenza del respiro fino alla paralisi respiratoria
- insufficienza respiratoria
- ipoventilazione
- ipotensione
- ileo paralitico
- aumento della diuresi
Spesso sono associate fra di loro la carenza di potassio e la carenza di magnesio. Le conseguenze di un potassio basso e una carenza di magnesio provocano come sintomi:
- stanchezza
- depressione
- mal di testa
- insonnia
- debolezza muscolare
- irritabilità
- nervosismo
- stipsi
- edema di caviglie e piedi
- dispnea
Potassio basso: cura e terapia
Ma cosa puoi fare in caso di potassio basso? In realtà dipende dalla gravità della situazione, dai sintomi e dalla causa scatenante. Il tuo medico di fiducia, oltre a trattare nell’immediato l’ipokaliemia, dovrà cercare di capirne le cause: nelle forme lievi, a volte, trattando la vera causa sottostante ecco che automaticamente anche il K rientrerà nei range di valore normali.
Nelle forme lievi possono essere somministrati integratori orali di K (ma senza esagerare: un eccesso provoca irritazione gastroenterica con sanguinamenti). Nei casi gravi, quando già sono comparse anomalie del tracciato ECG, ecco che bisognerà intervenire somministrando il K per via endovenosa sotto stretto controllo medico.
Prevenzione
In pazienti che soffrono di determinate patologie, è più probabile che si manifestino forme di ipokaliemia. Visto che le conseguenze di un potassio basso, soprattutto quando i livelli di ipopotassiemia sono moderati-gravi, possono essere anche fatali, in questi pazienti conviene tenere monitorata periodicamente anche la potassiemia. In particolare in pazienti che:
- assumono insulina (diabetici)
- assumono beta 2 agonisti per l’asma
- sotto trattamento con digossina
- che hanno una ridotta funzione ventricolare sinistra
Potassio basso: cosa mangiare?
Ci sono alcuni alimenti da mangiare in caso di carenza di potassio, perché particolarmente ricchi di K.
- avocado
- ribes
- banane
- albicocche (soprattutto quelle secche)
- datteri
- arachidi
- pistacchi
- mandorle
- noci
- castagne
- melone
- arance
- pompelmi
- fagioli
- piselli
- patate
- pomodori
- zucca
- asparagi
- carciofi
- cavolfiori
- spinaci
Se fai poi attività fisica in maniera intensa, dovresti valutare l’idea di bere durante l’esercizio fisico le apposite soluzione idrosaline, senza esagerare per evitare eccessi.
Potassio basso: cosa fare?
Se hai manifestato uno o più dei sintomi sopra descritti e se facendo le apposite analisi del sangue il tuo medico ha riscontrato un potassio basso, è possibile che non solo provveda a prescriverti apposita integrazione, ma che richieda anche altre analisi per stabilire quale sia la vera causa dell’ipokaliemia. È importante assumere una dieta varia ed equilibrata per evitare di andare in carenza, ricordandoci che, se si fa attività fisica intensa, è possibile che sia richiesta una maggior integrazione (ma senza eccedere per non avere effetti collaterali).