Preoccupazioni addio grazie al Tetris!
Siete in ansia o preoccupati? Giocate con il Tetris. Ecco cosa emerge da un nuovo studio.
Il Tetris potrebbe essere utile per tutti coloro che tendono a preoccuparsi troppo e a stare troppo in ansia. Questo è ciò che emerge da un nuovo studio condotto dai membri della University of California – Riverside, secondo cui il famoso gioco sarebbe in grado di portare l’utente a una condizione di “flusso”, termine usato dagli psicologi per descrivere uno stato mentale così impegnato da far dimenticare il resto del mondo, preoccupazioni comprese.
Gli esperti spiegano che oltre al Tetris, anche altri passatempi più o meno impegnativi possono favorire questo stato mentale, come ad esempio l’arrampicata su roccia, la falegnameria, giocare a scacchi o nuotare.
La distrazione è una strategia di coping imperfetta, perché è necessario raggiungere il plateau del flusso affinché funzioni. Raggiungere uno stato ottimale di flusso non è semplice. Se l’attività non è abbastanza impegnativa, tenderemo ad annoiarci, e non raggiungeremo il flusso. Se invece l’attività è troppo impegnativa, potremmo sentirci frustrati, ed anche in questo caso non raggiungeremmo il flusso.
Il flusso richiede un delicato equilibrio. È più facilmente raggiungibile con attività che sfidano la persona in qualche modo, ma non troppo, che abbiano obiettivi chiari e raggiungibili e che forniscano alla persona un feedback su come stanno procedendo.
Per il loro studio, gli esperti hanno arruolato un campione di 290 studenti universitari, ai quali è stato chiesto di giocare a Tetris (nelle versioni semplice, medio o adattivo, e difficile). I partecipanti che hanno raggiunto il flusso hanno provato meno emozioni negative e più emozioni positive rispetto a quelli che erano annoiati o per i quali il livello di gioco era troppo difficile.
Lo studio del Tetris è fondamentale perché manipola in modo sperimentale il flusso e mostra gli effetti di quella manipolazione, e questo fornisce prove convincenti che il flusso effettivamente causa benessere.
via | ScienceDaily
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