Prevenire la demenza senile con le lingue straniere
La demenza senile ed in particolare il morbo di Alzheimer è considerata una delle patologie a più alto impatto sociale in tutto il mondo. Conoscere una seconda lingua potrebbe ritardarne la comparsa fino a cinque anni.
Conoscere due lingue non è più un vantaggio esclusivo per giovani rampanti in carriera ma secondo gli esperti conoscere e pensare in una seconda lingua aiuterebbe a preservare le funzioni cognitive.
Gli autori dello studio Delaying the onset of Alzheimer disease: bilingualism as a form of cognitive reserve, analizzando 211 pazienti con possibile diagnosi del morbo di Alzheimer, hanno scoperto che i soggetti bilingue riportavano i primi sintomi della malattia cinque anni più tardi rispetto ai pazienti che conoscevano una sola lingua, indipendentemente dall’educazione, dal sesso e dallo stato sociale.
La demenza senile ed in particolare il morbo di Alzheimer sono patologie ad altissimo impatto sociale, in tutto il mondo. Nonostante la ricerca rivolga grande attenzione alla patologia degenerativa non è stata ancora trovata una cura efficace; dalle evidenze scientifiche emerge però che una dieta sana, l’esercizio fisico regolare, ed essere socialmente attivi, possono ritardarne l’eventuale comparsa.
E’ inoltre possibile fare fitness proprio per la mente.
Lawrence C. Katz and Manning Rubin, nella recente pubblicazione “Keep Your Brain Alive: 83 Neurobic Exercises” suggeriscono una serie di esercizi per tenere la mente allenata: interrompere la routine e utilizzare di tutti e cinque i sensi, attiverebbe sistemi nervosi che altrimenti non avremmo sollecitato. Scegliere i vestiti la sera ed indossarli la mattina ad occhi chiusi, permette ad esempio di stimolare il tatto e non la vista; scambiare il pranzo con un collega o utilizzare la nostra mano non dominante, interrompendo la routine, garantisce l’allenamento della nostra mente.
Via | Neurology