Progress test di medicina 2017: la domanda sui gay che fa infuriare anche il Ministro Fedeli
Nel Progress Test di Medicina svolto in molti atenei, fa infuriare la domanda sulla percentuale di gay.
E’ grave e inaccettabile: con queste parole la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli definisce la domanda apparsa sul Progress Test svolto nelle università italiane con corsi di laurea in Medicina e Chirurgia. “Quali delle seguenti i percentuali rappresenta la migliore stima del verificarsi dell’omosessualità nell’uomo?“, ecco la domanda che il ministro spera venga eliminata, auspicandosi anche che il responsabile venga sanzionato.
[quote layout=”big”]È francamente incredibile e a dir poco inaccettabile che l’omosessualità sia stata inserita nella categoria delle malattie. Mi auguro che la Conferenza dei corsi di laurea in medicina provveda a eliminare dall’elenco delle domande del Progress test quel vergognoso quesito, che le risposte a esso date non siano tenute in considerazione ai fini della valutazione del progresso nell’apprendimento di studentesse e studenti, e che il responsabile di quanto accaduto sia adeguatamente sanzionato.[/quote]
Il Progress Test è organizzato dalla Conferenza dei Presidenti dei Collegi didattici dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia delle università italiane e non c’entra nulla con l’esame di Stato in Medicina, deciso invece dal Miur. E’ nato nel 2008 per monitorare, con domande a risposta aperta, i livelli di acquisizione delle competenze raggiunge dagli studenti del corso.
Una domanda di questo tipo non ha senso, come sottolineato dalla ministra che aggiunge:
[quote layout=”big”]Discriminazioni, totale mancanza di rispetto, simili livelli di ignoranza sono elementi con cui mai vorremmo venire a contatto, tanto meno nelle università italiane, che sono luoghi deputati non solo alla conoscenza, ma all’alta formazione, con tutto quel che questo significa. In termini culturali e di civiltà.[/quote]
Via | Il Sole 24 Ore