Psicologia delle bugie, siamo tutti diversamente bugiardi
A chi mentiamo più spesso? E cosa ci spinge a raccontare bugie? Profili psicologici dei bugiardi cronici.
Tutti diciamo bugie, alcuni più di altri, e chi nega di aver mentito almeno una volta nella vita lo ha appena fatto. A parlare è Bella DePaulo, psicologa americana autrice di The Hows and Whys of Lies.
La DePaulo ha condotto uno studio su bugie e bugiardi, scoprendo che se la menzogna è comune a tutti, a cambiare radicalmente è quello che ci spinge a mentire. Le classiche bugie a fin di bene, penserete. Beh, non proprio, la personalità nasconde logiche un tantino più complesse.
Partiamo proprio dalle bugie che apparentemente raccontiamo per non ferire i sentimenti degli altri, leggi amica che si è appena fidanzata con un maschilista impenitente e ci chiede se non lo troviamo carino e adorabile. Secondo la DePaulo, in molti casi, se non diciamo la verità non è tanto per evitare di ferire gli altri quanto per assicurarci di avere ancora il loro consenso sociale. In pratica siamo preoccupati da quello che penserebbero di noi se osassimo dire la verità. Tra i bugiardi cronici figurano proprio le personalità più sensibili al giudizio altrui, preoccupate di raccogliere consensi e ossessionate dall’opinione degli altri.
Tra i bugiardi più incalliti figurano anche gli estroversi. Chi ha molte interazioni sociali ha decisamente più occasioni di mentire, se non altro per rendere più distesi, con l’ausilio di piccole menzogne, i rapporti frequenti con gli altri. Gli estroversi, a volte, mentono in maniera quasi inconsapevole.
Tra i bugiardi una tantum figurano, non certo a sorpresa, le persone responsabili, affidabili ed oneste. Tendono a non raccontare troppe bugie ed è difficile che mentano soprattutto quando la bugia potrebbe in qualche modo favorirli. Gli eticamente corretti, insomma.
Curiosamente, ad influenzare la nostra tendenza a raccontare frottole c’è anche il rapporto con le persone dello stesso sesso. Più è forte, più siamo sinceri. Più è conflittuale, più mentiamo.
E ancora: uomini e donne mentono indistintamente. A cambiare la natura della bugia è invece il sesso del destinatario della menzogna. Le bugie raccontate dalle donne ad altre donne, ad esempio, spesso sono generate dalla volontà di non ferire i sentimenti altrui e di far apparire gli altri migliori di quello che sono per non urtarne la sensibilità. Nelle restanti combinazioni (uomini versus uomini, donne versus uomini, uomini versus donne) la bugia nasconde piuttosto la volontà di apparire migliori degli altri, risparmiandosi un giudizio negativo da parte dell’interlocutore, dovuto ad una verità scomoda, lasciata scivolare senza pensarci su due volte.
Altra verità che ci regala lo studio della DePaulo è che invecchiando si impara… a dire meno bugie. Con l’età, infatti, diventiamo tutti meno bugiardi. E meno lucidi. Che strana coincidenza.
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