Psicologia, i pensieri negativi fanno male alla memoria
I pensieri negativi danneggiano anche la memoria: ecco cosa emerge da una nuova ricerca.
I pensieri negativi possono danneggiare davvero la nostra memoria? Rieccoci anche questo venerdì con il nostro consueto appuntamento con il mondo della mente, nel nostro angolo dedicato alla psicologia, ed eccoci oggi a parlare di un argomento che interessa senza dubbio molte persone, ovvero … i pensieri negativi. Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Cognition and Emotion suggerisce che esiste un legame tra la ridotta capacità di memoria di lavoro e la disforia, vale a dire una condizione nota in psichiatria, uno stato d’animo depresso e prolungato, collegato alla depressione clinica.
Secondo gli esperti, sembra che le persone disforiche (DIS) e quelle clinicamente depresse prestano maggiore attenzione ad informazioni congruenti con il loro umore, molto più di quanto non facciano le persone che non hanno un umore depresso. Per analizzare meglio la questione, gli esperti hanno condotto tre studi, per analizzare la memoria e la velocità di elaborazione di lavoro.
Il primo è stato un compito di richiamo con interferenze ‘neutrali’, il secondo una variante del primo con interferenza ‘depressiva’, sotto forma di dichiarazioni negative circa l’umore, e il terzo una replica dei primi due studi, con particolare attenzione alla velocità di elaborazione e di ricordare.
Quando i ricercatori hanno analizzato i loro risultati, hanno scoperto che, nel primo studio, non vi era alcuna differenza tra DI (personalità disforiche) e non-DI per quanto riguarda la capacità di lavoro e memoria, ma con l’introduzione di un’interferenza ‘depressiva’, il quadro era cambiato notevolmente. L’incapacità delle persone con disforia di allontanarsi dai pensieri negativi sembrava infatti ridurre la quantità di memoria di lavoro disponibile per l’operazione di ricordo.
I risultati di questi studi implicano che le informazioni congruenti all’umore evocano dei deficit di attenzione nei soggetti con umore depresso
spiegano gli autori della ricerca
Se le informazioni umore-congruenti non possono essere efficacemente rimosse dal centro dell’attenzione, ci aspettiamo che questo comporti una diminuzione relativa della memoria per gli individui con umore depresso rispetto a quelli che non hanno un umore depresso.
Tali evidenze aprono le porte a future aree di ricerca che potrebbero migliorare il benessere delle persone che soffrono di depressione.
Si fornisce inoltre un importante spaccato relativamente sconosciuto, ma certamente doloroso, dell’effetto di questa condizione.
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via | ScienceDaily