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Psicologia: il terrorismo spiegato ai bambini

Ecco come spiegare la tragedia del terrorismo ai bambini.

Psicologia: il terrorismo spiegato ai bambini

Psicologia – Il terrorismo è un fenomeno difficile da capire. Riuscire a comprendere quanta poca umanità debba esservi in persone che decidono di compiere delle stragi (siano esse fatte per mezzo di costose strumentazioni e armi militari, o siano fatte utilizzando dei camion lanciati contro la folla innocente, poca è la differenza) è qualcosa di impossibile da comprendere per la maggior parte di noi.

Possiamo comprendere cosa sia il terrorismo sul lato pratico e teorico, possiamo comprendere quanto male faccia al mondo intero tutta questa violenza, ma non riusciremo mai a rassegnarci all’idea di dover “accettare” il terrorismo e la paura come parti integranti della nostra vita, presente e futura.

Se per noi adulti è tanto difficile riuscire a comprendere ed accettare che avvengano delle tragedie del genere, come potrebbero accettarlo e comprenderlo dei bambini?

Cercare di tenere i più piccoli al riparo dalle notizie che riguardano gli attentati terroristici è una reazione più che comprensibile, ma purtroppo oggi più che mai non basta spegnere la Tv per lasciare il mondo fuori. Oggi i bambini sono continuamente bersagliati da notizie, sui social network, su internet, alla televisione, alla radio … e riuscire a tenere i bambini all’oscuro di quanto accade nel mondo diventa sempre più difficile. Anche i compagnetti di scuola potrebbero far conoscere ai vostri figli una realtà che avreste preferito ignorassero almeno per qualche altro anno.

Di fronte a notizie e tragedie di questo tipo, il bambino potrebbe mostrare paura, angoscia, potrebbe sviluppare problemi di ansia, attaccamento eccessivo ai genitori, insonnia, incubi e altri problemi. Per questa ragione è importante non ignorare l’argomento, ma affrontarlo con la dovuta delicatezza. Ma come fare a spiegare il terrorismo ai bambini? Ecco alcuni consigli che vi aiuteranno ad affrontare il discorso nel modo giusto:

  • Non ignorare il problema: come abbiamo detto, ignorare il problema non aiuterà a far trovare la serenità al vostro bambino. Chiedete piuttosto se ha sentito qualcosa a scuola, se ha parlato con i compagnetti riguardo gli ultimi avvenimenti, e spronate il bambino a porvi delle domande, qualora avesse qualche dubbio o incertezza. Avere delle informazioni incomplete e incerte non può che far aumentare ansia e preoccupazione nel bambino.
  • Far notare che non ci sono solo persone cattive, ma che ci sono anche degli eroi, persone che curano i feriti, ospitano le vittime, e che offrono il loro aiuto per fare del bene e migliorare in qualche modo il nostro mondo. Questo aiuterà i bambini a comprendere meglio la situazione, poiché si tratta di un argomento con il quale è più facile connettersi (quello degli eroi e dei villain).
  • Usare i disegni: non tutti i bambini sono in grado di esprimere i loro sentimenti e le loro paure utilizzando le parole. Alcuni possono essere troppo piccoli o introversi per riuscire a parlare di determinati argomenti. In tal caso potranno venirvi in aiuto dei fogli di carta e dei colori, con i quali far disegnare al vostro bambino ciò che sente in questo momento, come paura, rabbia e tristezza ad esempio, e parlando con lui con pazienza e dolcezza.
  • Mantenere le cose semplici: parlare di sentimenti con i bambini può portarci ad utilizzare parole che per loro non hanno particolare significato, come “frustrato”, “tragedia”, “terrore”, “panico”, “ansia” e così via. Parlate con i vostri bambini utilizzando un linguaggio semplice, spiegando loro che queste cose succedono perché delle persone fanno delle scelte sbagliate, e cercate di comunicare con i piccoli utilizzando il loro linguaggio, in modo che possano comprendere bene ciò che volete spiegargli.

via | MedicalXpress

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