La psoriasi è una malattia della pelle che provoca un’eruzione cutanea accompagnata da chiazze squamose e fonte di prurito. Interessa comunemente mani, unghie, cuoio capelluto, ginocchia, gomiti e tronco.
Si tratta di una patologia cronica ed a lungo termine, che può alternare fasi acute e di remissione. Nonostante non esistano cure definitive per la psoriasi, trattamenti e cambiamenti nell’alimentazione possono dare sollievo.
Approfondiamo tutto quello che c’è da sapere su che cos’è la psoriasi e come si manifesta.
La psoriasi è una condizione della pelle considerata auto-immune: il sistema immunitario scatena una reazione infiammatoria dovuta ad alcune cause tra le più disparate, da quelle genetiche fino allo stress, all’utilizzo di alcuni farmaci che possono causare ipersensibilità o addirittura a fattori ambientali.
Generalmente le persone affette da tale condizione hanno un primo attacco tra i 15 e i 25 anni di età: i sintomi della psoriasi sono generalmente molto evidenti, con la pelle che diventa rossa e squamosa. Il paziente lamenta in genere anche sintomi come bruciore e prurito.
Immagini e foto di soggetti affetti da psoriasi possono rendere l’idea. Sulla superficie cutanea si formano delle squame di colore grigio, residuo delle cellule morte, accompagnate da lesioni e arrossamenti anche dolorosi.
Dove colpisce la psoriasi? Tendenzialmente interessa i gomiti, le ginocchia, il cuoio capelluto, la parte bassa della schiena, il viso, il palmo delle mani e la pianta dei piedi, ma può estendersi anche in aree più ampie, tanto da diventare una malattia invalidante, perché nelle forme più aggressive può essere accompagnata da prurito molto forte e problemi alle articolazioni.
E’ mortale? Assolutamente no, la psoriasi può assumere forme anche gravi, ma grazie alle terapie d’avanguardia che abbiamo oggi a disposizione può essere tenuta sotto controllo.
Ma perché viene, quali sono le cause della psoriasi? L’origine di tale patologia non è del tutto chiara. Non esiste ad oggi una causa associabile alla patologia in maniera univoca. Si pensa che si tratti di un problema del sistema immunitario che fa sì che le cellule della pelle crescano più velocemente del solito. E che il sistema immunitario attacchi le cellule della pelle sane per errore. Non è contagiosa. Esistono alcuni fattori scatenanti che possono contribuire alla sua comparsa nei soggetti predisposti.
Tra i fattori che possono aggravare il problema della psoriasi troviamo:
Esiste un legame fra essere in sovrappeso e soffrire di psoriasi. A confermarlo è uno studio pubblicato sulle pagine della rivista PLOS Medicine. Da quanto è emerso, un BMI più elevato può contribuire ad aumentare l’infiammazione della pelle, che può esacerbare la patologia, ma è anche possibile che questa induca una persona a essere meno attiva fisicamente e quindi a ingrassare.
I sintomi iniziali più comuni della psoriasi includono:
Esistono diversi tipi di psoriasi (lieve, da stress, ad esempio, in base alla gravità ed alle cause) ognuna delle quali si distingue per differenti caratteristiche:
Solitamente viene diagnosticata dal medico o dallo specialista nel corso di una comune visita, attraverso il semplice esame fisico. In questa sede il medico potrebbe fare domande circa lo stato della salute del paziente in generale. Quindi potrebbe esaminare la pelle, il cuoio capelluto e le unghie. Potrebbe inoltre prelevare un piccolo campione di pelle per procedere alla biopsia dello stesso tramite l’esame al microscopio.
Come curare la psoriasi, e cosa fare per eliminarla? Le cure per la psoriasi sono principalmente basate sull’analisi dei fattori scatenanti, che variano da persona a persona: si valuta principalmente la gravità del disturbo, l’estensione delle zone colpite, la tipologia e soprattutto la risposta al primo tentativo di terapia. Solitamente si tendono a variare le cure per evitare che la pelle smetta di rispondere o diventi ancora più sensibile, peggiorando così la situazione.
Si può passare dai farmaci per uso topico da applicare direttamente sulla pelle (come la dermovitamina calmilene psoriasi care), alla fototerapia (con i raggi luminosi), alla terapia sistemica tramite assunzione orale di farmaci oppure per iniezione. La scelta del trattamento più adatto andrà stabilita anche in base alle preferenze del paziente, all’età, alla gravità della malattia, allo stile di vita e ad altri fattori che andranno discussi insieme al medico specialista.
In via generale – come riportato sul sito dell’Humanitas – le cure per la psoriasi comprendono:
Trattamenti topici con prodotti naturali
Trattamenti topici con farmaci
Terapia sistemica
Sono ancora molti i passi avanti che devono essere fatti per curare in maniera efficace questa condizione. Non molti anni fa si è parlato molto del secukinumab, un inibitore completamente umano, specifico per l’interleuchina-17A – IL-17A, una proteina coinvolta nello sviluppo della stessa, che potrebbe modificare la storia naturale della psoriasi da severa a moderata, e portare al raggiungimento di una pelle priva di lesioni a lungo termine.
Un cenno meritano anche i farmaci biologici, anticorpi diretti a bloccare una o più attività delle cellule. Rispetto ai “vecchi” farmaci, questi hanno la capacità di capire in maniera autonoma quali cellule attaccare risparmiando quelle innocue.
Anche alcuni cambiamenti nello stile di vita possono aiutare a migliorare il proprio benessere. Ad esempio, evitare lo stress e seguire una dieta sana rappresentano due passi fondamentali per coloro che soffrono di psoriasi. Dunque, anche se solitamente è cronica e non ci sono terapie e cure definitive, esistono degli accorgimenti che possono migliorare la convivenza con la malattia, primo tra tutti il cibo.
Il legame tra psoriasi e alimentazione è stato indagato molto spesso- e da più parti – con risultati controversi: non è stato dimostrato che una dieta a base di cibi ben definiti possa aiutare a combatterla, ma ci sono comunque alcuni alimenti che possono aiutare a migliorare l’aspetto della pelle e a non peggiorare la situazione quando è già molto irritata. Inoltre, molti cibi sono indispensabili in caso la psoriasi sia associata ad altre malattie correlate, come i disturbi cardiovascolari, e possono essere molto utili per prevenire i problemi alle articolazioni spesso conseguenti a tale malattia.
In generale l’alimentazione migliore per combattere la psoriasi è quella sana: da evitare assolutamente sono gli alcolici e i superalcolici, che favoriscono l’estensione dell’infiammazione cutanea, così come andrebbero moderati i salumi, gli insaccati, i fritti, le carni rosse, le uova, il burro e la panna. Anche limitare il sale e lo zucchero può aiutare; si possono consumare facendo attenzione il latte e i suoi derivati, specialmente i formaggi stagionati, e andrebbero moderati anche caffè e cioccolato.
In sostanza, nella dieta contro la psoriasi vanno eliminati – o comunque fortemente limitati – tutti gli alimenti responsabili di infiammazione, ma se credete che l’alimentazione per la psoriasi sia troppo restrittiva, pensatela così: è la stessa tipologia di dieta che si consiglierebbe ad un malato di ipertensione o di diabete, patologie che spesso sono concause della patologia in oggetto, specialmente in età avanzata.