
La recente decisione del Comitato di Controllo dell’Istituto di Autosciplina Pubblicitaria (IAP) ha portato alla luce le problematiche legate alla pubblicità dell’integratore alimentare Melachron Vitabasix. Con l’ingiunzione n. 6/25 emessa il 4 febbraio 2025, il comitato ha dichiarato ingannevoli le inserzioni pubblicitarie apparse tra gennaio e febbraio su quotidiani di rilievo, quali La Nazione e La Repubblica Milano. Queste pubblicità sono state ritenute in violazione degli articoli 2 e 23bis del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria, poiché promettevano effetti superiori a quelli legittimamente attribuibili a un integratore alimentare.
Il prodotto e le sue controversie
Il Melachron Vitabasix, venduto online a un prezzo elevato, presenta una formulazione che include 3 o 5 mg di melatonina, un dosaggio che, secondo le normative vigenti, è consentito solo per i farmaci. Tuttavia, il prodotto non risulta registrato sul sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e non porta alcuna indicazione riguardante l’autorizzazione necessaria per la pubblicità da parte del Ministero della Salute. Per questo motivo, l’IAP ha deciso di trattarlo come un integratore, nonostante le sue caratteristiche sollevino dubbi sulla legittimità delle affermazioni pubblicitarie.
Le affermazioni pubblicitarie contestate
Le pubblicità censurate dal Comitato di Controllo fanno leva su affermazioni che promettono di alleviare i disagi legati alla menopausa e di migliorare le performance durante il lavoro notturno. Tuttavia, tali affermazioni vanno ben oltre le indicazioni consentite dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), che limita i claim sulla melatonina a quelli riguardanti l’alleviamento degli effetti del jet lag e la riduzione del tempo necessario per addormentarsi. Non è consentito fare riferimenti alla qualità del sonno, come nel caso dei claim “sonno rigenerante” e “meno senso di fatica e più vitalità”, che sono stati esplicitamente contestati. Anche i riferimenti a funzioni tiroidee e osteoporosi, seppur espressi in termini di ‘aiuto’, non sono stati ritenuti giustificabili dal comitato.
La decisione dell’IAP rappresenta un passo importante nella tutela dei consumatori e nella lotta contro la pubblicità ingannevole nel settore degli integratori alimentari. La chiarezza e la trasparenza nella comunicazione commerciale sono fondamentali per garantire che i consumatori possano fare scelte informate riguardo ai prodotti che acquistano.