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Quale miele per gastrite?

Il miele può comportare dei benefici nelle persone affette da gastrite grazie alle sue proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie. Contiene composti che possono aiutare a ridurre l'infiammazione gastrica e proteggere la mucosa dalle lesioni. Inoltre, può agire come un prebiotico naturale, promuovendo la crescita di batteri benefici nell'intestino e migliorando la digestione. Tuttavia, se si desidera utilizzarlo come rimedio naturale, è consigliabile farlo sotto la supervisione di un medico.

Quale miele per gastrite?

Chi soffre di gastrite può mangiare il miele? Non solo la risposta è positiva, ma si tratta di un alimento che, per le sue proprietà, può apportare perfino benefici a tale problematica. Appurato ciò, quale miele per gastrite acquistare? Lo approfondiamo di seguito, non senza spiegare come tale nettare esplichi un’azione benevola nei confronti del nostro intestino. Ma andiamo con ordine.

Cos’è la gastrite

Sappiamo bene che la gastrite è un’infiammazione della mucosa dello stomaco, la membrana che riveste l’interno dello stesso. Può essere acuta o cronica e può essere causata da diversi fattori come l’uso prolungato di farmaci anti-infiammatori, l’infezione da Helicobacter pylori, il consumo eccessivo di alcolici, lo stress, alcune malattie autoimmuni e altre cause meno comuni. Fastidiosi sono i suoi sintomi, che possono includere dolore addominale, nausea, vomito, bruciore di stomaco, perdita di appetito e sensazione di pienezza dopo i pasti. Il trattamento dipende naturalmente dalla causa sottostante, e può includere farmaci per ridurre l’acidità gastrica, antibiotici per l’eliminazione dell’infezione da Helicobacter, evitare l’uso di farmaci che irritano la mucosa gastrica, e alcune modifiche allo stile di vita come abbandonare il fumo e l’alcol adottando una dieta equilibrata.

Quale miele per gastrite?

Miele e gastrite

A proposito dell’alimentazione, cibi che possono aiutare ad alleviarne i sintomi sono lo yogurt, che contiene batteri che contribuiscono alla protezione della mucosa gastrica, le crucifere, aglio e cipolla, ma anche i frutti di bosco, per via delle sostanze antinfiammatorie che contengono. Alla lista si aggiunge il miele, in quanto in grado di agire sulla flora batterica intestinale. Esplica la sua azione sulla mucosa gastrica stimolando la funzione motoria e secretoria dell’intero apparato digerente e normalizzando la produzione e l’acidità dei succhi gastrici.

Quale miele per gastrite

Bene, ma quale miele per gastrite prediligere? Innanzitutto è bene prestare attenzione alla qualità del miele scelto. Quelli industriali, spesso filtrati dai pollini o pastorizzati, perdono gran parte delle loro proprietà benefiche. In caso di dubbio sempre meglio optare per prodotti biologici ed artigianali, che rechino certificazioni che ne attestino la qualità. In via generale, numerosi tipi sono indicati per tale problematica. Il miele di tiglio, ad esempio, che è a tutti gli effetti un calmante del sistema nervoso e al quale si ricorre diffusamente per combattere gastrite e colite. Ha il vantaggio di favorire la digestione il che, in casi come questo, non può che tornare utile.

Quello di Manuka può essere un’opzione efficace per trattare le infiammazioni della mucosa causate dal reflusso gastroesofageo. Possedendo proprietà antinfiammatorie e antibatteriche, può aiutare ad alleviare l’infiammazione e ad accelerare il processo di guarigione. Applicato topicamente sulla mucosa infiammata, riduce il dolore e l’irritazione, favorendo il processo di guarigione delle lesioni. Tuttavia, è importante consultare il proprio medico prima di utilizzare il miele di Manuka come trattamento per questa o altre condizioni mediche, poiché potrebbe interagire con alcuni farmaci o non essere indicato per tutti i pazienti.

Così come riporta il sito Humanitas, una buona abitudine è bere un bicchiere di acqua tiepida al mattino appena svegli e uno la sera prima di coricarsi, magari aggiungendo qualche goccia di limone e miele per riequilibrare l’organismo e regolarizzare l’intestino.

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