Quali sono le complicazioni della malaria? Le regole della prevenzione
Nei casi più gravi la malaria può risultare anche fatale: ecco perché è importante proteggersi dal contagio. Ma come fare?
La malaria è una malattia che può risultare fatale. Trasmessa dalla puntura della zanzara Anopheles, è pericolosa soprattutto in una variante particolarmente diffusa nell’Africa tropicale. Non a caso si stima che il 90% dei decessi causati dalla malaria si registrino proprio nei paesi del continente africano.
Prima di causare il decesso dello sventurato che è stato punto da una zanzara portatrice del plasmodio, la malaria può però scatenare anche altre complicazioni. In particolare, le cellule del sangue che ospitano il parassita possono letteralmente intasare i vasi presenti nel cervello, provocando la cosiddetta malaria cerebrale. In questa condizione i tessuti nervosi possono gonfiarsi o danneggiarsi fino a portare al coma. Il cervello non è però l’unico organo che può risentire della presenza del plasmodio.
Altri origani, in particolare i reni e il fegato, possono andare incontro a insufficienze, e anche la funzionalità della milza può risultare fortemente compromessa. Per di più chi è stato colpito dalla malaria può avere a che fare con problemi respiratori (in particolare con l’accumulo di fluidi nei polmoni, il cosiddetto edema polmonare)o con una grave anemia dovuta al danneggiamento dei globuli rossi. Infine, la malaria può ridurre pericolosamente i livelli di zuccheri del sangue, un effetto collaterale dovuto sia alla malattia in quanto tale, sia a uno dei farmaci più comunemente utilizzati per combatterla, il chinino.
Il modo migliore per evitare tutte queste evenienze è mettere in atto tutte le strategie possibili per evitare di contrarre la malaria. Per questo chi ha in programma un viaggio in zone del mondo in cui la malattia è ancora presente dovrebbe rivolgersi con qualche mese di anticipo al proprio medico per chiedergli quali sono le possibili profilassi cui sottoporsi per proteggersi dal plasmodio.
Purtroppo nonostante gli sforzi della comunità scientifica internazionale non esiste ancora un vaccino contro la malaria approvato per l’uso umano e i farmaci da assumere per evitare il contagio sono gli stessi che dovrebbero essere utilizzati per combattere la malattia. Fra quelli disponibili medico prescriverà quello più adatto in base al paese in cui intende recarsi chi deve sottoporsi alla profilassi.
I medicinali non sono però tutto. Una corretta prevenzione della malaria passa anche da comportamenti atti ad evitare il più possibile il rischio di essere punti da una zanzara portatrice del parassita che la causa. In particolare è raccomandato l’uso di insetticidi e repellenti, dormire riparati da una tenda a rete e proteggere la pelle indossando pantaloni lunghi e maglie a maniche lunghe nelle ore in cui le zanzare sono più attive (i generale dal tramonto all’alba).
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Via | Mayo Clinic