Benessereblog Alimentazione Quando bere il caffè per sfruttarne i benefici? Ce lo dice un algoritmo

Quando bere il caffè per sfruttarne i benefici? Ce lo dice un algoritmo

Per chi ama il caffè ogni ora è buona per sorseggiarlo. Eppure, secondo uno studio, esiste un momento propizio per ciascuno per godere degli effetti migliori

Quando bere il caffè per sfruttarne i benefici? Ce lo dice un algoritmo

Come un buon caffè la mattina, per svegliarci e darci quel piacevole senso di lucidità mentale, c’è davvero poco di alternativo. Gli amanti di questa bevanda sono molti e sparsi in ogni parte del globo e che sia espresso, americano o macchiato, non esiste luogo della terra dove non ci siano caffeine addicted, pronti a consumare la loro dose quotidiana.

Dagli Stati Uniti però arriva una ricerca, condotta dall’Esercito degli USA, che porta in scena una particolare analisi del caffè per un suo consumo non solo consapevole, ma proprio mirato. Gli studiosi hanno sviluppato un algoritmo che fornisce suggerimenti personali per il timing del consumo di caffeina, in modo da poter bere la minor quantità di caffè per raggiungere il massimo livello di attenzione.

L’algoritmo ha aiutato le persone a migliorare la loro soglia di vigilanza fino al 64% senza consumare più caffeina del normale. Lo schema nasce da un modello computerizzato preesistente che prende in esame dati come la deprivazione del sonno e l’impatto che avrebbe la caffeina in diversi momenti della giornata sul livello di attenzione del singolo individuo.

Dice Jaques Reifman, direttore del DoD Biotechnology High Performance Computing Software Applications Institute presso l’US Army Medical Research e Materiel Command a Fort Detrick, nel Maryland:

[quote layout=”big” cite=”Jaques Reifman]Abbiamo sviluppato algoritmi che lavorano insieme e in sostanza ci permettono di determinare, a livello individuale, quando e quanto l’individuo dovrebbe assumere caffeina per raggiungere le massime prestazioni al momento desiderato, per la durata desiderata[/quote]

Neanche a dirlo, lo scopo della ricerca era finalizzata a migliorare lo stato di allerta dei militari e di chi in generale lavora per la US Army, ma ovviamente questo algoritmo della caffeina può tornare utilissimo anche a studenti e lavoratori extra esercito, soprattutto se hanno mansioni che prevedono un livello di attenzione e lucidità costanti.

Per tale motivo il team di ricercatori ha previsto di dare la possibilità di fruire online del servizio, una volta messo bene a punto, attraverso la piattaforma 2B-Alert. In ogni caso, algoritmo o no, guai ad abusare del caffè per evitare problemi di tachicardia, acidità gastrica, disturbi del sonno e tutti quei disagi tipici del consumo di questa bevanda.

In media stat virtus, lo dicevano i latini e come sempre avevano ragione.

Foto | iStock

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