Quando lo stress arriva a casa…
Amare il proprio lavoro è fortuna di pochi. Odiarlo è realtà di molti. In entrambi i casi gli effetti si ripercuotono anche fuori, cioè a casa. Secondo una recente indagine condotta dall’Università di Toronto, circa il 50% delle persone porta regolarmente il lavoro a casa e con esso lo stress.Studiando i dati relativi a 1800 […]
Amare il proprio lavoro è fortuna di pochi. Odiarlo è realtà di molti. In entrambi i casi gli effetti si ripercuotono anche fuori, cioè a casa. Secondo una recente indagine condotta dall’Università di Toronto, circa il 50% delle persone porta regolarmente il lavoro a casa e con esso lo stress.
Studiando i dati relativi a 1800 lavoratori, i ricercatori Scott Schieman e Melissa Milkie hanno scoperto che quasi la metà degli intervistati riferiva di portare “qualche volta” o “frequentemente” il lavoro a casa e che questa abitudine, secondo quanto affermato durante le interviste, aveva un impatto negativo sulla salute e anche sull’equilibrio tra vita professionale e vita familiare.
Secondo ai risultati dello studio, le persone che hanno un livello culturale e di educazione medio-alti, che svolgono incarichi professionali impegnativi e di responsabilità, e che lavorano anche 50 ore alla settimana sono quelle che con più facilità portano il lavoro a casa con il rischio di creare seri problemi alla vita privata e non staccare mai la spina.
Purtroppo succede sempre più spesso e molte volte un semplice stress, che potenzialmente potrebbe essere arginato, contenuto e messo in fuga con un po’ di fortuna, sfocia invece in sindrome da stress, patologia che rovina emozioni, fisico e socialità.
Per combattere lo stress le strade da percorrere possono essere tante, dall’intervento psicologico, a tecniche di rilassamento, a momenti di relax agli adattogeni naturali. Da escludere psicofarmaci e tranquillanti.