Rabdomiosarcoma: sintomi, cause e trattamenti nell’adulto
Cos'è il rabdomiosarcoma? Scopriamo insieme sintomi, cause e trattamenti per questa forma di tumore maligno che può colpire nell'infanzia, nell'adolescenza, ma anche in età adulta.
Il Rabdomiosarcoma è un tumore molto aggressivo ed è il più frequente sarcoma delle parti molli in età pediatrica, rappresentando il 4-5% dei tumori infantili. E’ una neoplasia molto rara che si manifesta principalmente nella zona della testa e del collo, dell’apparato genitourinario, degli arti, ma che può verificarsi in qualunque distretto corporeo.
Quali sono le cause del rabdomioscarcoma? Esistono alcune patologie che possono essere associate, come ad esempio la neurofibromatosi di tipo 1, la sindrome di Beckwith Wiedemann, la sindrome di Costello, la sindrome di Noonan, la sindrome di Li-Fraumenti. Nella maggior parte dei casi, però, la causa è sconosciuta.
I sintomi del rabdomioscarcoma sono diversi: si possono notare noduli, tumefazioni, gonfiori, che aumentano rapidamente e che possono essere dolorosi. A seconda della zona colpita, si possono notare anche altri sintomi come sporgenza degli occhi, problemi a urinare e defecare, sangue nelle urine, sanguinamento inspiegabile da naso, gola, ano, vagina.
Come si cura il rabdomioscarcoma? Il trattamento dipende dai casi: se è possibile, si interviene con asportazione chirurgica della massa tumorale, ma si può ricorrere anche a cicli di chemioterapia per un periodo che può andare dai 6 ai 12 mesi. Anche la radioterapia diretta nella zona del tumore può essere un possibile trattamento. Non mancano anche combinazioni delle cure sopra citate.
Essendo una malattia molto rara, il rabdomioscarcoma è ancora una malattia in fase di studio da parte dei ricercatori, che stanno cercando nuove terapie: nel 1982 al Gaslini di Genova un ragazzo venne guarito tramite terapie derivanti da studi americani.