Reflusso neonati: sintomi e rimedi
Il reflusso nei neonati è una condizione comune tra i piccoli: si verifica quando il latte o gli altri liquidi nello stomaco tornano indietro nell'esofago. Il disturbo tende a migliorare da solo con il tempo, con lo sviluppo dello sfintere esofageo. I sintomi possono includere il rigurgito, la difficoltà a nutrirsi e il vomito. Per trattarlo, si può provare a tenere il bambino eretto per alcuni minuti dopo il pasto e a dargli piccole quantità di latte ad ogni poppata.
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Il reflusso nei neonati è un evento fisiologico piuttosto comune nei bambini così piccoli, si stima che interessi il 40% di essi. Si verifica quando il contenuto dello stomaco, come il latte materno o il latte artificiale, torna indietro nell’esofago causando o meno una sensazione di bruciore o fastidio nella parte superiore di questo o dietro lo sterno. Di solito si verifica perché l’esofago è ancora in via di sviluppo. Generalmente inizia intorno alle 8 settimane e migliora con la crescita, ovvero nel momento in cui la struttura muscolare posta nella parte inferiore dell’esofago si sviluppa completamente impedendo al contenuto dello stomaco di fuoriuscire. Quando inizia il reflusso nei neonati? Come si diagnostica nei bambini e cosa fare per attenuarlo? Approfondiamo l’argomento.
Cos’è il reflusso gastroesofageo nei neonati
Il reflusso gastroesofageo consiste nella risalita del contenuto gastrico nell’esofago e può presentarsi con o senza rigurgito o vomito. Può verificarsi più volte al giorno nei lattanti. Finché il bambino è sano e cresce bene, il reflusso non deve essere motivo di preoccupazione. La condizione, infatti, raramente diventa grave e tende a scomparire prima dei 18 mesi. Differente è il caso della malattia da reflusso gastroesofageo, che si verifica invece quando il reflusso di contenuto gastrico causa disturbo, sintomi o complicazioni.
Che differenza c’è tra rigurgito e reflusso
Il rigurgito e il reflusso sono due termini spesso usati in modo intercambiabile, ma in realtà si riferiscono a due cose leggermente diverse. A differenza del secondo, il rigurgito si vede perché viene espulso dalla bocca, mentre il reflusso può arrivare ad un certo punto dell’esofago e non risultare visibile. Il rigurgito, inoltre, è un evento caratterizzato dall’espulsione di saliva e latte non digerito, e avviene normalmente entro mezz’ora dal pasto. E’ ancora più comune del reflusso tra i lattanti.
Cause del reflusso nei neonati
Le cause del reflusso nei neonati possono essere legate all’anatomia dei bambini o alla loro alimentazione. Il loro sistema digestivo è ancora in fase di sviluppo, ed il muscolo che separa lo stomaco dall’esofago (chiamato sfintere esofageo) può essere ancora debole. Ciò consente al contenuto dello stomaco di risalire. Una volta che si sarà sviluppato correttamente, lo sfintere si aprirà solo nel momento in cui il bambino deglutisce il cibo, e questo rimarrà chiuso negli altri momenti, mantenendo il contenuto dello stomaco al suo interno.
Anche l’alimentazione può influire sulla frequenza del reflusso nei neonati. Ad esempio, i neonati che vengono allattati al seno potrebbero soffrire di reflusso in maniera minore rispetto a quelli che vengono nutriti con latte artificiale. I fattori che contribuiscono al reflusso infantile includono l’essere sdraiati per la maggior parte del tempo, la dieta quasi completamente liquida ed il fatto di essere nati prematuri.
Reflusso neonati sintomi
Reflusso neonati, come riconoscerlo? I sintomi sono chiari, e comprendono:
- Bruciore di stomaco o fastidio nella parte superiore dello stomaco o dietro lo sterno
- Rigurgito di latte o di altre sostanze ingerite – Vomito
- Acidità in bocca
- Difficoltà nella deglutizione
- Tosse cronica o raucedine
- Agitazione o irritabilità durante o dopo il pasto
- Apnea (arresto temporaneo della respirazione) durante il sonno
- Dolore addominale
Meno comuni ma sempre legati al reflusso dei neonati allattati al seno o alimentati artificialmente sono irritabilità, asma e polmoniti ricorrenti. E’ interessante sapere che i bambini allattati al seno che soffrono di reflusso hanno il vantaggio legato al fatto che, per essere digerito, il latte materno non richiede la secrezione di una grande quantità di acido da parte dello stomaco, e per questo il liquido che ritorna verso l’esofago non è così irritante.
Diagnosi del reflusso nel neonato
Diagnosticare il reflusso esofageo in bambini così piccoli non sempre è facile, per questo si richiede spesso il ricorso a test strumentali. Se il piccolo parla già, invece, potrebbe segnalare di avvertire bruciore rendendo più facile il sospetto di malattia da reflusso gastroesofageo. In questi casi, il medico potrebbe somministrare farmaci anti-reflusso e valutare poi la risposta. L’esame che permette un accertamento più specifico è la pH metria/pH impedenzometria.
PH metria e PH impedenzometria
La pH metria e la pH impedenzometria sono delle procedure medica utilizzate per misurare il pH (livello di acidità o alcalinità) dell’esofago alla quale spesso si ricorre per diagnosticare e monitorare il reflusso gastroesofageo. La pH metria viene eseguita utilizzando un sondino che viene inserito attraverso il naso e posizionato nell’esofago. Questo è collegato a un monitor che misura il pH dell’esofago durante la procedura, che dura tra le 24 e le 48 ore. La pH impedenzometria è invece una variante della precedente che utilizza un sondino dotato di elettrodi che misurano anche l’impedenza, ovvero la resistenza elettrica del tessuto esofageo. Dato che fornisce informazioni utili sul tipo di reflusso presente.
Esofagogastroduodeoscopia
Un altro esame utile, questa volta per valutare eventuali complicazioni del reflusso, è l’esofagogastroduodeoscopia. E’ una procedura medica utilizzata per esaminare l’interno dell’esofago, dello stomaco e del duodeno che serve a diagnosticare alcune condizioni che interessano queste parti del tratto digestivo. Viene eseguita utilizzando un endoscopio che viene inserito attraverso la bocca e fatto passare attraverso l’esofago, lo stomaco e il duodeno. Dura circa 30-60 minuti.
Reflusso neonati, rimedi
Cosa fare in caso di reflusso gastrico nei neonati? Come risolvere la situazione? Se i sintomi del reflusso nei neonati sono lievi e il bambino cresce e si sviluppa normalmente, il trattamento potrebbe non essere necessario. Tuttavia, sarebbe bene consultare un medico nel momento in cui il piccolo dovesse perdere inspiegabilmente peso, dovesse sputare con forza quanto appena ingerito, vomiti un liquido di colore giallognolo o verde o, peggio, sangue. O ancora quando inizi a rifiutare il cibo, abbia serie difficoltà a respirare o sia tormentato da una insistente tosse cronica.
Farmaci
Reflusso neonati, come curarlo? Si ricorre al trattamento farmacologico solo per i bambini con diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo. In questo caso, i farmaci utili prescritti dal medico sono quelli che inibiscono la produzione di acido nello stomaco. Se il bambino con non più di 12 mesi appare sano e non ha particolari sintomi aggiuntivi, il reflusso si può trattare mettendo in pratica accorgimenti posturali e dietetici.
Chirurgia
Solo nei casi più gravi il medico può stabilire di migliorare chirurgicamente il sistema a valvola presente a livello dello sfintere esofageo inferiore per impedire all’acido di rifluire nell’esofago. Questa procedura viene eseguita solo in casi estremi, ad esempio quando il reflusso è abbastanza grave da impedire la crescita del bambino o da interferire con la sua respirazione.
Reflusso neonati, cosa fare
Esiste, infine, una serie di accorgimenti che possono aiutare ad alleviare tale problematica.
- Date al bambino piccole quantità di latte con più frequenza invece di grandi quantità meno frequentemente.
- Fate in modo che il bambino rimanga eretto per almeno 30 minuti dopo aver mangiato.
- Mettete il bambino a dormire sulla schiena.
- Date al bambino una pappa solida prima del latte, che può aiutare a tenere lo stomaco pieno e a prevenire il reflusso.
- Evitate di allattare il bambino al seno o di dargli il biberon subito prima di metterlo a letto.
- In alcuni casi, il medico potrebbe raccomandare di cambiare la dieta del bambino evitando alimenti troppo acidi in presenza di accertato reflusso gastroesofageo (come il parmigiano, i pomodori e il brodo vegetale).
- In altri casi, ma solo in presenza di accertata malattia da Reflusso esofageo, si può ricorrere a determinati farmaci prescritti dal medico.
- Per i bambini allattati artificialmente e per quelli già svezzati, un utile escamotage in fatto di reflusso esofageo è la crema di riso. Con questa si può addensare il latte.
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