Quali sono gli alimenti più ricchi di triptofano
Il triptofano è un amminoacido essenziale, che non può essere sintetizzato dall'organismo umano, ma va assunto tramite l'alimentazione quotidiana. Gli amminoacidi sono i mattoncini che formano le proteine, per questo gli alimenti più ricchi di triptofano sono anche quelli altamente proteici. Il fabbisogno di triptofano può variare a seconda dell'età, del peso, dell'altezza, delle condizioni di salute, ma anche del livello di attività fisica svolta ogni giorno.
Il triptofano è un amminoacido prezioso per la salute, che possiamo trovare in molti alimenti di origine animale e vegetale, ricchi di proteine. Gli amminoacidi non sono altro che i mattoncini con cui sono formate le proteine, quindi sono presenti negli alimenti proteici più comuni. Il nutriente essenziale non può essere sintetizzato dall’organismo. Possiamo assumerlo attraverso il cibo oppure attraverso integratori, ma, in questo caso, solo previo consiglio del medico curante. Quali sono gli alimenti più ricchi di triptofano da assumere quotidianamente nella nostra dieta? Quali i benefici e le controindicazioni da conoscere?
In quali alimenti si trova il triptofano
Come abbiamo sottolineato in precedenza, l’organismo umano non è capace di sintetizzare questo prezioso amminoacido. Possiamo, però, assumerlo attraverso l’alimentazione quotidiana (e, in caso di carenza, attraverso l’assunzione di specifici integratori). Dobbiamo anche sapere che il fabbisogno giornaliero di triptofano può variare in base all’età, al peso, all’altezza, alla corporatura, allo stato di salute, al livello di attività fisica praticata ogni giorno.
In un regime di dieta sana e bilanciata, sono tanti gli alimenti da assumere, sia di origine animale sia di origine vegetale, che sono ricchi di triptofano, come carne, pesce, uova, latticini, legumi e frutta secca. Nel dettaglio, ecco i cibi più ricchi di triptofano per 100 grammi di alimento in ordine crescente:
- albume d’uovo
- alga spirulina
- proteine isolate della soia
- merluzzo atlantico essiccato
- semi di soia
- parmigiano
- semi di sesamo
- semi di girasole
- noci
- carne di maiale
- carne bianca come tacchino e pollo
- carne di manzo
- lenticchie crude
- salmone
- ostriche
- uova
- farina di frumento
- cioccolato fondente
- latte
- patate
- banane
Triptofano, i benefici da conoscere
Il ruolo di questo amminoacido nell’organismo umano è prezioso. Il triptofano interviene:
- nella sintesi delle proteine
- per controllare il senso di fame
- come precursore della serotonina, l’ormone dell’umore
- per migliorare le performance atletiche
- al fine di combattere depressione, ansia, insonnia, irritabilità
- per aiutare a smettere di fumare
- contro il disturbo da deficit di attenzione/iperattività e la sindrome di Tourette
- per regolare il ritmo sonno/veglia
- al fine di migliorare la memoria, l’apprendimento, l’attenzione
- per perdere peso
Gli integratori di triptofano sono utili in caso di apnee del sonno, dolori al volto, forme gravi di sindrome premestruale e bruxismo.
Triptofano, controindicazioni
I medici suggeriscono di prestare attenzione alle integrazioni di triptofano. L’assunzione di questo amminoacido, infatti, potrebbe interferire nei trattamenti a base di antidepressivi. In pratica. Potrebbe anche aumentare la sonnolenza, se utilizzati insieme a sedativi.
Chi assume triptofano può notare effetti collaterali, causati da un sovradosaggio (oltre 6 g/giorno) dell’integratore. Questi disturbi possono essere diversi e di solito sono i seguenti:
- bruciore allo stomaco
- dolore allo stomaco
- eruttazioni
- gonfiori addominali
- nausea
- vomito
- diarrea
- perdita di appetito
- mal di testa
- testa leggera
- sonnolenza
- secchezza delle fauci
- debolezza muscolare
- vista sfocata
- problemi nella sfera sessuale
- sindrome serotoninergica (disturbo che comprende nervosismo, alterazioni dell’umore, vertigini, cefalea, nausea, difficoltà a dormire, eccesso di sudorazione, secchezza delle fauci, a causa dell’accumulo di serotonina nel cervello)
Il triptofano è controindicato in pazienti con disturbi ai reni o al fegato, in gravidanza, in allattamento, in caso di eosinofilia.
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