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Rickettsiosi, febbre bottonosa: quali sono i sintomi

La febbre bottonosa è una malattia causata dal morso di una zecca che trasmette una rickettsia, un microrganismo patogeno.

Rickettsiosi, febbre bottonosa: quali sono i sintomi

La febbre bottonosa è una rickettsiosi, ovvero il contagio di una rickettsia, un microrganismo parassita patogeno per gli esseri umani. La febbre bottonosa è conosciuta anche con altri nomi, come febbre eruttiva mediterranea, febbre bottonosa del mediterraneo, febbre eruttiva del Carducci, febbre di Marsiglia o tifo da zecca africana.

La febbre bottonosa si manifesta soprattutto in persone che vivono lungo la costa del Mediterraneo, dove sono presenti i maggiori vettori della rickettsiosi, le zecche Rhipicephalus sanguineus. Si tratta di un tipo di zecca dura, parassita che spesso colpisce i cani e altri animali domestici e selvatici come conigli e lepri. Alle volte la rickettsiosi colpisce anche animali da allevamento come ovini, caprini e bovini.

La febbre bottonosa può presentarsi in vari gradi di intensità e può durare pochi giorni come molte settimane. In genere il periodo di incubazione dopo la puntura infettante della zecca è di 5 o 7 giorni. L’esordio della febbre bottonosa è quasi sempre improvviso e si presenta con sintomi simili a quelli dell’influenza. I sintomi tipici sono infatti una febbre elevata, un malessere generale con mal di testa e astenia.

Dopo un paio di giorni o una settimana al massimo compare una macchia meglio definita come esantema maculo-papuloso a causa dell’infiammazione dei vasi sanguigni o vasculite provocata dalla rickettsiosi. Queste macchie possono colpire la pelle in molte parti del corpo e in particolare sulle piante dei piedi e i palmi delle mani. Nella maggior parte dei casi il morso della zecca evolve in una manifestazione necrotica di colore nero o rosso scuro con un alone rosso. La terapia per la rickettsiosi è essenzialmente di tipo antibiotico.

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