riforma della gestione del dolore cronico in italia: oltre 10 milioni di persone cercano informazioni e terapie efficaci nel 2025
La gestione del dolore cronico in Italia è attualmente in una fase decisiva, con oltre 10 milioni di persone che ne soffrono. Tra queste, il 60% sono donne, molte delle quali non ricevono le cure necessarie, nonostante l’esistenza di trattamenti e della legge 38/2010, che sancisce il diritto a non soffrire. Il 2025 rappresenta un momento significativo con la presentazione del “Nuovo manifesto sul dolore”, un documento redatto da diverse associazioni e fondazioni, tra cui l’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore (Aisd) e FederDolore, volto a migliorare la consapevolezza e la gestione del dolore cronico.
Il “Nuovo manifesto sul dolore” è stato presentato il 15 gennaio 2025 presso la Camera dei Deputati a Roma, grazie all’iniziativa di Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Commissione Affari Sociali. Questo documento sottolinea l’importanza di promuovere una cultura del dolore cronico attraverso una corretta informazione e la formazione del personale socio-sanitario. Tra le raccomandazioni principali vi è il potenziamento delle reti di terapia, con un maggiore coinvolgimento della medicina di prossimità. L’obiettivo è garantire che i pazienti possano accedere a percorsi di cura dedicati in tempi rapidi, superando le attuali difficoltà del sistema sanitario.
La legge 38/2010, che celebra il suo quindicesimo anniversario, rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro il dolore cronico. Ciocchetti ha dichiarato che è essenziale lavorare per una sua attuazione uniforme, intensificando la collaborazione tra istituzioni, società scientifiche e associazioni di pazienti. La carenza di una risposta adeguata al dolore cronico è un problema che richiede un’azione concertata e una maggiore sensibilizzazione.
Il manifesto mette in evidenza anche la necessità di investire nella formazione e nell’informazione, non solo per i pazienti, ma anche per i professionisti coinvolti nella terapia del dolore. Nicoletta Orthmann, direttrice medico-scientifica di Onda, ha sottolineato l’importanza di creare una cultura che consenta ai pazienti di accedere a percorsi terapeutici in modo più rapido. Il dolore cronico deve essere riconosciuto come una patologia a sé stante, e i pazienti devono essere guidati attraverso un percorso diagnostico-terapeutico chiaro.
Gabriele Finco, past president di Aisd, ha evidenziato le difficoltà che i pazienti incontrano nel consultare diversi specialisti prima di arrivare a un centro specializzato. Questo processo può avere conseguenze gravi sia sul piano psicologico che economico. In questo contesto, le farmacie possono svolgere un ruolo cruciale, fornendo informazioni e supporto ai pazienti sul corretto uso dei farmaci. Paolo Betto, vicedirettore di Federfarma, ha affermato che le farmacie possono anche realizzare preparazioni galeniche con dosaggi personalizzati, rispondendo così alle esigenze specifiche dei pazienti.
La situazione del dolore cronico in Italia richiede un approccio integrato e multidisciplinare, in cui tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni ai professionisti della salute, collaborino per garantire un supporto completo ed efficace ai pazienti.