Di solito si pensa che il riso faccia bene alla salute. Anche perché, quando abbiamo problemi gastrointestinali, uno dei piatti più leggeri che ci viene in mente di preparare è proprio il riso in bianco. In realtà dobbiamo prestare molta attenzione a questo cereale ampiamente presente nella nostra tradizione gastronomica, così come è presente praticamente nelle culture alimentari di tutto il mondo. Ad esempio, è vero oppure no che il riso fa male al fegato? Quando è possibile mangiarlo e quando, invece, è meglio evitarlo?
Quando mangiamo troppo, quando abbiamo mal di pancia, se pensiamo di dover mangiare per qualche giorno in modo leggero, un piatto di riso in bianco è sempre presente sulle nostre tavole. Talvolta pensiamo che sia anche un’ottima pietanza da mangiare se si vuole perdere peso. Invece non è proprio così. Il riso, soprattutto in bianco, va ad appesantire il lavoro del pancreas e del fegato, chiamati nell’organismo umano a eliminare le sostanze di scarto in eccesso e a smaltire i grassi.
Il riso in bianco è poco saziante e favorisce l’accumulo di chili e di grassi, anche perché è ricco di carboidrati che favoriscono la produzione di insulina. Oltre ad avere un indice glicemico elevato, quindi sconsigliato per chi ha il diabete, stimola anche la fame: il palato non è soddisfatto e gli sbalzi di glicemia possono portare ad avere fame poco dopo aver mangiato, se no lo si abbina, ad esempio, a un frutto.
Altri cibi che rendono difficoltoso il lavoro del fegato sono quelli ricchi di grassi saturi: salumi, burro, salsicce, formaggi, latte intero, il tuorlo dell’uovo. Anche le fritture vanno limitate, perché la cottura dell’olio a così alte temperature porta alla produzione di sostanze potenzialmente tossiche, come l’acrilamide.
Se il riso bianco, quello che ha subito un processo di raffinazione, è di solito sconsigliato se si soffre di problemi al fegato, il riso integrale, invece, è di solito consigliato. Infatti, è ricco di vitamina B e di selenio, due nutrienti che aiutano a migliorare il metabolismo dei grassi, rendendo più agevole il compito del fegato.
Il riso integrale aiuta l’organismo ad eliminare le scorie ed ha anche proprietà antinfiammatorie. Inoltre, è utile per tenere sotto controllo pressione e colesterolo.
Il riso, in realtà, non ha controindicazioni. Come abbiamo sottolineato in precedenza, può essere un alimento non consigliato per chi ha il diabete o problemi di glicemia, a meno di non scegliere il riso integrale, amico della nostra salute. Anche in caso di disturbi al fegato è bene ricorrere alla versione non raffinata del cereale, scelta che, in realtà, dovremmo fare con tutti i tipi di cereali.
Per evitare problemi, bisognerebbe sempre bilanciare la propria alimentazione, apportando in ogni pasto i nutrienti necessari per permettere all’organismo di funzionare in modo corretto. Farsi seguire da un nutrizionista potrebbe essere utile, anche perché le diete fai da te non portano mai i benefici sperati. Anzi, a volte sono proprio controproducenti per la nostra salute.