Ritardo cronico, la malattia di chi non riesce a essere mai puntuale
Arrivare sempre in ritardo può essere una malattia. Lo dimostra la storia di Jim Dunbar che ha trascorso tutti i suoi 57 anni a non riuscire ad arrivare puntuale a un solo appuntamento e ora ha ricevuto dai medici la diagnosi di “ritardo cronico”.
Si chiama ritardo cronico ed è una malattia. Quante volte vi siete scusati del ritardo? Quante volte avete atteso l’amico che ha il brutto vizio di essere mai puntuali? Ecco forse ora potrete trovare una spiegazione plausibile e cercare di essere un po’ più comprensivi con voi stessi o con chi vi sta accanto. A un uomo di 57 anni, tale Jim Dunbar, è stato diagnosticato il disturbo di “ritardo cronico”.
Secondo gli esperti, questa malattia ha origine nella stessa zona del cervello in cui si manifesta l’Adhd, famosa come deficit di attenzione e iperattività. Che cosa causa? Le persone, senza rendersene conto, impiegano molto più tempo a completare e a valutare le proprie azioni, accumulando ritardi su ritardi. Come si cura? Nel caso di Jim con la tecnica del famoso orologio.
L’uomo ha imparato a puntare l’orologio parecchio tempo prima. Il suo caso è davvero grave e in un’intervista al Daily Mail ha confessato che per vedere al cinema un film alle 19 si dà un vantaggio di ben 11 ore. La situazione quindi è davvero drammatica e ha perso il limite della ragione (il famoso quarto d’ora accademico).
Secondo quanto si evince da questa storia, i malati di Adhd hanno spesso problemi ad essere puntuali. Non tutti i medici sono d’accordo nell’origine di questo disturbo: gli psicologi sostengono che il ritardo sia sinonimo, per esempio, di depressione. La buona notizia sta però nel fatto che se diagnosticato nei tempi giusti, da questa malattia si può guarire o almeno si può imparare a gestirla.
Via | Repubblica
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