Rivotril per dormire, quando è consigliato
Il Rivotril viene assunto anche per dormire meglio e combattere l'insonnia, ma ecco alcune cose che dovreste sapere prima di cominciare il trattamento.
Il Rivotril è un farmaco che viene impiegato da alcune persone per dormire meglio. Ma in quali casi dovrebbe essere assunto? E quali sono le indicazioni e i possibili effetti indesiderati? Innanzitutto, dovete sapere che il Rivotril è un medicinale che contiene il principio attivo clonazepam, che appartiene alla classe di farmaci chiamata “benzodiazepine”.
Si tratta per l’esattezza di un farmaco antiepilettico che viene dunque impiegato per il trattamento dell’epilessia negli adulti e nei bambini, ma in alcuni casi potrebbe essere impiegato anche per tenere a bada l’ansia, il disturbo bipolare o – in caso di insonnia molto grave – anche per migliorare la qualità del sonno.
Tuttavia, va sottolineato che non si tratta di un farmaco specifico per trattare l’insonnia, quindi prima di assumerlo chiedete sempre il parere del medico specialista.
Dovrebbe infatti essere sempre e solo il medico a stabilire se è il caso di assumere il Rivotril per l’insonnia e a quale dosaggio. Vi ricordiamo che il Ritrovil fa parte dei medicinali soggetti a prescrizione medica, ed oltre alle condizioni citate, è impiegato per il trattamento di altre malattie, come:
- Il piccolo male tipico o atipico
- Crisi tonico-cloniche generalizzate, primarie o secondarie
- Stato di male in tutte le sue espressioni cliniche.
Ritrovil: effetti collaterali
Fra i possibili effetti indesiderati causati dall’assunzione del Ritrovil possono esservi, appunto, sintomi come sonnolenza, atassia e disturbi del comportamento, ma anche reazioni allergiche gravi, problemi di memoria, vertigini, tremore e altri disturbi del sistema nervoso. Il farmaco non potrà essere assunto durante i primi tre mesi di gravidanza e durante l’allattamento, quindi chiedete sempre il parere del vostro medico in casi del genere.
via | Farmaci.agenziafarmaco.gov.it, Ilmediconline
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