Roberto Gava: radiato dall’ordine il medico contro i vaccini
Il medico Roberto Gava sarebbe stato radiato dall'Ordine dei medici di Treviso. Ecco perché.
A pochi giorni dalla tanto contestata puntata di Report dedicata ai vaccini, si torna a parlare di questo tema, e si parla per l’esattezza del medico Roberto Gava, considerato uno dei professionisti che sconsigliano la vaccinazione nel nostro Paese, e che sarebbe stato radiato dall’Ordine dei medici di Treviso. Il dottore sarebbe specializzato in cardiologia, farmacologia clinica, tossicologia medica e perfezionato in agopuntura, omeopatia e bioetica, e la notizia della sua radiazione sarebbe gà stata accolta con favore da alcuni esponendi del campo della medicina, fra i quali il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Walter Ricciardi, che su Twitter ha fatto sapere:
Grazie a Ordine medici Treviso per aver radiato primo medico per il suo comportamento non etico e antiscientifico nei confronti dei vaccini.
grazie a Ordine Medici Treviso per aver radiato primo medico per il suo comportamento non etico e antiscientifico nei confronti dei vaccini
— Walter Ricciardi (@WRicciardi) 21 aprile 2017
Fra i pareri positivi si aggiunge anche la voce del medico Roberto Burioni, secondo cui, radiando Roberto Gava,
l’Ordine dei Medici ha scritto una pagina fondamentale nella difesa della dignità della professione medica e della salute dei pazienti nel nostro Paese. Questo importantissimo precedente, che speriamo serva di monito severo ai medici che perseverano sulla linea di chi ha subito l’infamia della radiazione, è di una importanza fondamentale e porta l’Italia tra i paesi civili.
Di ben diverso parere sono i legali del dottor Gava, i quali sostengono che al medico non sarebbe stato contestato alcun danno subìto dai suoi pazienti, ma che proprio questi ultimi si sarebbero dimostrati pienamente soddisfatti.
Vorrebbero definire il dottor Gava come antivaccinista,
avrebbero fatto sapere gli avvocati
mentre egli è un bravo professionista che tende a non utilizzare i vaccini solo quando essi sono sconsigliabili, o quando non può fare altrimenti perché i pazienti li rifiutano com’è nel loro diritto fondamentale costituzionale che va rispettato. E’ una condanna che sta contro i pazienti che non possono o non vogliono vaccinarsi.
via | Repubblica