Safer internet day 2021, generazioni connesse e benessere sempre più a rischio
In occasione del Safer internet day 2021 vediamo perché abbiamo bisogno di una simile giornata, per un web più sicuro per tutti
Oggi ricorre il Safer internet day 2021: ma di cosa si tratta esattamente? E perché si avverte la necessità di istituire una giornata di questo tipo? Come si intuisce dal nome, il Safer internet day è la Giornata mondiale per la sicurezza in rete, e si, ne abbiamo davvero bisogno, soprattutto se si considera che le nuove generazioni sono sempre più connesse, ogni giorno “on line” e sempre meno tutelate.
Noi adulti lo sappiamo bene: internet è un mondo sconfinato e pieno di insidie. Possiamo trovare contenuti interessanti e positivi, certo, ma il rischio di “cadere nella rete” e di farsi coinvolgere in situazioni poco chiare e poco sicure è sempre dietro l’angolo.
Ora immaginate cosa accade quando ad avere libero accesso a questa finestra sul mondo sono dei bambini o degli adolescenti. Oggi, nel 2021, 6 adolescenti su 10 trascorrono più di cinque ore al giorno connessi. Un anno fa erano “solo” 3 su 10 a trascorrere tanto tempo su internet. Nel 2021 un ragazzo su 5 si dichiara “sempre on line”. Questi dati emergono dalla ricerca realizzata per “Generazioni Connesse“, che ha coinvolto gli studenti italiani.
Alla luce di quanto osservato, appare chiaro quanto sia importante proteggere la sicurezza di bambini e adolescenti on line. Pensate che fra gli utenti dei social (Instagram e TikTok in testa) vi sono anche bambini di età compresa fra i 6 e i 10 anni. Poco conta il fatto che l’età minima per potersi iscrivere dovrebbe essere almeno di 13 anni. Aggirare questa regola è semplice, lo sappiamo tutti molto bene. Può farlo anche un bambino.
Safer internet day 2021: perché ne abbiamo bisogno
Purtroppo questa “iperconnessione” porta con sé molti pericoli. Il 6% dei giovani utenti intervistati ha ammesso di aver scambiato foto personali sui social. Il 30% ha dato il proprio numero di telefono a sconosciuti. Questi due comportamenti sono estremamente rischiosi per i bambini, i quali possono avere libero accesso a siti per adulti e a contenuti che possono turbare la loro sensibilità e la loro sicurezza (fisica e psicologica).
Come se non bastasse, a mettere a rischio la serenità dei bambini ci pensa anche il fenomeno del cyberbullismo. Lo sappiamo bene, quando eravamo piccoli noi avevamo a che fare con bulli in carne e ossa. La situazione nel 2021 non è meno complessa. A scuola e negli altri contesti esistono ancora i bulli, ma a questi si aggiungono i “leoni da tastiera” in erba, quelli che sin da giovanissimi attaccano, insultano e mettono alla berlina compagni e compagne. Non sono rari i casi di ragazzi e ragazze vittime di cyberbullismo che, non avendo i mezzi e gli strumenti mentali per difendersi e per affrontare la situazione, arrivano a compiere gesti estremi.
Vi state chiedendo quali sono le conseguenze più gravi registrate tra le vittime di cyberbullismo? Ansia, depressione, disturbi alimentari, isolamento, autolesionismo e tentato suicidio sono alcune delle conseguenze più gravi e comuni.
Generazioni connesse: internet offre anche tanti vantaggi
Non amiamo dare “brutte notizie”, ma bisogna sempre guardare la realtà in modo oggettivo. Internet offre straordinarie possibilità, ha permesso ai ragazzi e alle ragazze di continuare a frequentare la scuola in DAD, riduce il senso di solitudine (e in questo periodo di emergenza Covid questo è davvero fondamentale), e ci permette di conoscere mondi a noi sconosciuti.
Negli ultimi mesi si è registrata una crescita dell’impegno sociale da parte di ragazzi e ragazze, sempre più coinvolti in battaglie come il Climate Change e il Global Warming o quella per il movimento Black Lives Matters.
Non mancano gli aspetti positivi, ma come in tutte le cose, anche il web ha un’altra faccia della medaglia, che non va ignorata ma migliorata. Ecco perché ogni giorno dovrebbe essere il Safer Internet Day, all’insegna del motto “Together for a better Internet”.
via | RaiNews
Foto di Gerd Altmann, di Anastasia Gepp, di MarieXMartin da Pixabay