La salsa di soia fa male?
La soia non è consigliata in caso di pressione alta e osteoporosi, così come in presenza di malattie della tiroide o se questo organo non funziona correttamente. Inoltre è controindicata in caso di dieta iposodica, dal momento che ha un elevato contenuto di sodio. Non solo controindicazioni, perché questo alimento tipicamente orientale ha anche dei benefici che dobbiamo assolutamente conoscere per il bene della nostra salute.
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Quando pensiamo alla salsa di soia, solitamente ci vengono in mente il sushi, i ravioli al vapore, i noodles e altre ricette tipiche di Giappone, Cina e altri paesi asiatici. Questo condimento davvero molto saporito si è diffuso ben presto anche nella cucina occidentale e non solo per accompagnare piatti tipicamente esotici. Ma la salsa di soia fa male o fa bene alla salute? Cosa succede a mangiarne troppa? Per chi è controindicata? E quali sono, invece, i suoi benefici?
A cosa la soia non fa bene?
Innanzitutto, cerchiamo di capire cos’è la salsa di soia. Si tratta di una salsa fermentata sapida e molto saporita a base di un legume, la soia appunto, che è originaria della Cina, ma che è diffusa in tutto il Sud Est asiatico. Da qui si è diffusa in tutto il mondo, anche in Italia. Si può usare come condimento a crudo o anche in preparazioni cotte. Esistono tanti tipi di salsa di soia, le più usate sono il Tamari, la più pregiata e originaria della Cina, e lo Shoyu, usata invece in Giappone.
La salsa di soia, nella sua composizione, vede un alto contenuto di sale e, quindi, di sodio. Per questo motivo potrebbe far male, soprattutto se stiamo seguendo una dieta iposodica, povera di sodio. Consumare troppo sale può aumentare il rischio di soffrire di pressione alta o di osteoporosi. Inoltre, questo condimento tipicamente asiatico è sconsigliato a chi già soffre di queste malattie o a chi ha familiarità con esse.
Inoltre, anche chi soffre di malattie della tiroide dovrebbe ridurre il consumo di soia, evitandolo del tutto in caso di tiroide non funzionante.
Cosa succede se si mangia troppa salsa di soia?
Il consumo di salsa di soia non deve essere mai eccessivo, perché questo particolare condimento contiene una quantità significativa di ammine, composti chimici che si trovano in particolare nei cibi conservati. Nella salsa di soia troviamo soprattutto l’istamina e la tiramina: se assunte in grandi quantità, possono avere degli effetti tossici sull’organismo. I sintomi che possono provocare dosi troppo alte di tali sostanze, in caso di allergia o di intolleranza alle stesse, sono:
- mal di testa
- vertigini
- sudorazione improvvisa e intensa
- prurito
- eruzioni cutanee
- cambiamenti nella pressione del sangue
- problemi allo stomaco
Quali sono i benefici della soia?
Innanzitutto, partiamo dalle proprietà nutrizionali. 100 millilitri di salsa di soia contengono 60 calorie e sono ricchi di acqua, ma anche di carboidrati. All’interno troviamo le fibre e minerali come il calcio, il ferro, il magnesio, il potassio, il fosforo, lo zinco, oltre che il già citato sodio. Inoltre, la salsa di soia contiene dosi, seppur basse, di vitamina B1, vitamina B2, vitamina B3 o vitamina PP, vitamina B6, vitamina B9 o acido folico.
Tra i benefici confermati dalla scienza per quello che riguarda il consumo di salsa di soia, possiamo segnalare le sue proprietà digestive, oltre che l’elevato contenuto di sostanze antiossidanti che proteggono il nostro organismo.
La salsa di soia contiene molti isoflavoni, composti che appartengono alla classe dei flavonoidi (in particolare Genisteina e Daidzeina), noti anche come fitoestrogeni. Per questo la soia è consigliata in età fertile, in caso di dismenorrea e se si è in menopausa. Sembrerebbe, inoltre, che la soia possa avere effetti benefici sul colesterolo e potrebbe anche prevenire le malattie cancerose.
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