
Coltivare la salute tramite l'alimentazione - (benessereblog.it)
Alcune gravi malattie impattano significativamente la vita quotidiana. Recenti studi rivelano che una dieta sana può rallentare l’avanzamento
La sclerosi multipla è una malattia cronica del sistema nervoso centrale che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Le sue manifestazioni variano ampiamente, influenzando non solo la salute fisica, ma anche quella mentale e sociale degli individui colpiti. Sebbene le terapie farmacologiche siano fondamentali nella gestione della malattia, recenti studi suggeriscono che un cambiamento nella dieta possa avere un impatto significativo sulla progressione della sclerosi multipla.
In particolare, l’assunzione regolare di pesce potrebbe rappresentare un’importante strategia nutrizionale per rallentare la disabilità associata a questa malattia.
La ricerca che ha fatto scalpore
Un’importante ricerca, pubblicata sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, ha analizzato i dati di 2.719 pazienti recentemente diagnosticati con sclerosi multipla, tutti partecipanti allo studio Epidemiologic Investigation of Multiple Sclerosis (EIMS) in Svezia. I ricercatori hanno monitorato questi pazienti nel corso di un periodo che è arrivato fino a 15 anni. I risultati sono stati sorprendenti:

- Coloro che consumavano pesce regolarmente avevano un rischio ridotto del 44% di vedere un peggioramento della loro condizione rispetto a quelli che non mangiavano pesce o lo consumavano raramente.
- La probabilità di avanzare verso forme più gravi di disabilità, misurate attraverso la scala EDSS (Expanded Disability Status Scale), era significativamente più bassa.
Ancora più interessante è che i partecipanti che hanno aumentato il loro consumo di pesce nei primi cinque anni dalla diagnosi hanno mostrato una riduzione fino al 59% della probabilità di peggioramento. Questo suggerisce che anche chi non aveva precedentemente adottato una dieta ricca di pesce poteva ottenere benefici significativi apportando modifiche al proprio regime alimentare.
La risposta immediata potrebbe risiedere negli acidi grassi omega-3, noti per le loro proprietà antinfiammatorie. Questi acidi grassi, presenti in pesci come il salmone, lo sgombro e le sardine, sono stati ampiamente studiati per i loro effetti positivi sulla salute. Tuttavia, la ricerca indica che non sono solo gli omega-3 a contribuire a questi risultati positivi. Un altro componente chiave è la taurina, un amminoacido abbondante nel pesce, noto per le sue potenti proprietà antiossidanti e neuroprotettive. Gli scienziati suggeriscono che la taurina possa supportare la funzione cerebrale e ridurre l’infiammazione, fattori che potrebbero spiegare i risultati ottenuti nello studio.
Per chi vive con la sclerosi multipla, includere il pesce nella propria alimentazione può diventare un ulteriore strumento nella gestione della malattia. È fondamentale sottolineare che questo non deve sostituire le terapie farmacologiche, ma piuttosto funzionare come complemento. Esistono molteplici modi per introdurre il pesce nella dieta:
- Preparazioni al forno
- Insalate veloci con tonno
- Zuppe di baccalà
La chiave è la costanza; è preferibile integrare il pesce nella dieta in modo regolare piuttosto che consumarlo sporadicamente.
La ricerca mette in luce l’importanza della nutrizione come fattore modificabile che può agire in sinergia con le attuali terapie per la sclerosi multipla. Questo approccio olistico alla salute, che combina trattamenti farmacologici e cambiamenti nello stile di vita, è sempre più riconosciuto come un modo efficace per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Con una maggiore consapevolezza e l’adozione di approcci alimentari salutari, è possibile affrontare la sclerosi multipla con una nuova prospettiva e, si spera, con risultati positivi nel lungo termine.