Salute della pelle, attenzione ai pericoli nascosti nell’acquario
L'acqua in cui vivono i nostri amici pesci può nascondere un batterio nemico della salute della pelle. Ecco come riconoscere l'infezione
Per gli italiani quella degli animali domestici è una vera e propria passione: il 41,7% degli abitanti dello Stivale ha accolto nella sua casa almeno un pet, nella maggior parte dei casi un cane o un gatto. Non mancano, però, nemmeno gli appassionati dell’acquario, che arreda il 4,9% delle case d’Italia, ma che non può essere considerato un semplice soprammobile da spolverare. Un acquario pulito non garantisce solo la salute dei pesci che lo abitano, ma anche quella della pelle del suo proprietario.
Infatti quando l’acqua non è trattata con il cloro l’acquario può nascondere un nemico della salute della pelle, il Mycobacterium marinum. A riportare l’attenzione sul problema è uno studio dell’Henry Ford Hospital di Detroit presentato in occasione del convegno annuale dell’Infectious Diseases Society of America di San Francisco.
Le persone non sanno o non pensano al fatto che la boccia dei loro pesci contiene questo organismo batterico
ha spiegato George Alangaden, autore principale dello studio. Di conseguenza, quando il proprietario di un acquario di trova ad avere a che fare con problemi di pelle non informa il proprio medico di possedere dei pesci, dettaglio che in molti casi aiuterebbe a individuare prima la causa del problema e, di conseguenza, la terapia più adatta.
Spesso, infatti, le infezioni da Mycobacterium marinum non vengono adeguatamente diagnosticate. Le cause degli errori diagnostici sono molteplici, prima fra tutte il fatto che i problemi di pelle compaiono solo dopo 2-4 settimane di incubazione. Di conseguenza il trattamento inizia più tardi di quando dovrebbe. Il fatto di non sapere che la possibile causa potrebbe essere nascosta nell’acquario porta poi a ricorrere a trattamenti a base di antibatterici o antifungini che spesso risultano inefficaci.
Fortunatamente come ha spiegato Alangaden
il Mycobacterium marinum non è una malattia pericolosa per la salute, ma resta una causa non riconosciuta di infezioni della pelle. Per accelerare la diagnosi e il trattamento, i medici sono incoraggiati a fare domande dettagliate sulla storia del paziente, soprattutto sulla potenziale esposizione ad acquari.
Da parte loro, i proprietari di pesci devono essere consapevoli dei rischi. La probabilità di avere a che fare con infezioni di questo tipo aumenta se quando si pulisce l’acquario sono presenti delle ferite sulla pelle e secondo i dati presentati da Alangaden prima che compaiano delle lesioni sulla pelle passano dagli 11 ai 56 giorni. Meglio, quindi, non lasciarsi ingannare dal tempo trascorso dall’ultima volta che si sono immerse le mani nell’acqua per prendersi cura dei propri pesci.
Via | EurekAlert!; Eurispes