Salute: dimmi dove vivi e ti dirò come stare meglio
Spesso i medici di famiglia non sanno in che zona vivono i loro pazienti. Ecco cosa rivela un nuovo studio.
I medici di famiglia spesso non tengono in considerazione il posto in cui vivono i loro pazienti quando valutano le loro esigenze di assistenza sanitaria, e questo potrebbe tradursi in un’insufficiente tutela dei pazienti.
Sempre più ricerche rivelano infatti che l’ambiente in cui vive una persona può influenzare significativamente la sua salute, e che fattori come l’accesso all’assistenza sanitaria e a cibo nutriente, e la qualità degli alloggi, dell’istruzione, dell’acqua e dell’aria che si respira svolgono un ruolo fondamentale per mantenersi in buona salute.
Un nuovo studio pubblicato sulle pagine della rivista Annals of Family Medicine rivela adesso che i medici di famiglia non sono spesso in grado di stimare con precisione dove abitano i loro pazienti, e non sono quindi in grado di comprendere a pieno i bisogni delle comunità, né di adottare un approccio orientato al miglioramento dell’assistenza. Questa mancanza di consapevolezza non fa che lasciare le comunità scarsamente seguite.
Abbiamo scoperto che i pazienti che provengono da comunità più svantaggiate avevano meno probabilità di ottenere le cure di cui avevano bisogno
spiegano inoltre gli autori dello studio, i quali aggiungono che è certamente vitale riuscire a comprendere quali possano essere le esigenze delle persone, identificare quelle che non hanno la possibilità di accedere alle cure, coinvolgere potenziali partner per l’assistenza collaborativa e prendere in considerazione nuovi interventi incentrati sui bisogni delle comunità.
via | Eurekalert
Foto da Pixabay