Domani, 1 marzo 2025, le prenotazioni in convenzione con il servizio sanitario regionale saranno sospese. La decisione è stata presa dalle associazioni di categoria delle strutture sanitarie private accreditate del Friuli Venezia Giulia, tra cui Aiop, Anisap, Aris e Assosalute. Questa misura è il risultato di una significativa riduzione dei rimborsi per le prestazioni offerte, che ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sostenibilità economica delle attività sanitarie private.
A Trieste, il governatore Massimiliano Fedriga ha commentato la situazione durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti. Fedriga ha sottolineato l’importanza della responsabilità condivisa tra i privati convenzionati e le istituzioni, affermando: “Stiamo parlando con tutti i privati convenzionati per fare presente la responsabilità che abbiamo per dare risposte al diritto alla salute dei cittadini”. Ha aggiunto che la regione, in media, soddisfa le esigenze economiche necessarie per mantenere attive le strutture sanitarie. Tuttavia, ha avvertito che il diritto alla salute è un servizio essenziale e non si può pretendere che i cittadini ne sostengano i costi.
Le associazioni di categoria hanno deciso di interrompere le prenotazioni in regime di convenzione a causa di una “drastica diminuzione del rimborso” per le prestazioni fornite. Questa situazione mette in luce le difficoltà economiche che le strutture sanitarie private stanno affrontando, rendendo insostenibile la continuazione del servizio senza un adeguato supporto finanziario. La sospensione delle prenotazioni, che entrerà in vigore il 1 marzo, potrebbe avere ripercussioni significative per i cittadini che necessitano di cure e servizi sanitari.
La decisione di sospendere le prenotazioni in convenzione potrebbe comportare un aumento dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie e limitare l’accesso ai servizi per molti cittadini. In un contesto già segnato da sfide nella gestione della salute pubblica, questa misura solleva interrogativi sulla capacità del sistema sanitario regionale di garantire il diritto alla salute. Le autorità locali e regionali dovranno affrontare la questione con urgenza, per evitare che i cittadini siano penalizzati da problematiche economiche delle strutture private.
La situazione attuale evidenzia la necessità di un dialogo costruttivo tra le istituzioni e le strutture sanitarie private, al fine di trovare soluzioni che possano garantire il diritto alla salute senza gravare eccessivamente sui cittadini.