Sclerosi multipla: la progressione è influenzata anche dall’Indice di massa corporea
Esiste un legame tra alti livelli di lipidi nel sangue e peggioramento dei sintomi nei pazienti con sclerosi multipla che sono in sovrappeso o obesi. Ecco cosa rivela un nuovo studio.
Un nuovo studio recentemente pubblicato sulle pagine della rivista Lancet rivela che esiste un legame fra alti livelli di lipidi nel sangue e peggioramento della malattia nei pazienti con sclerosi multipla (SM) in sovrappeso o obesi. I ricercatori hanno scoperto che gli individui che hanno un indice di massa corporea eccessivamente elevato presentano livelli più alti di lipidi nel sangue chiamati ceramidi, e più monociti in circolo rispetto ai soggetti sani ma con lo stesso indice di massa corporea.
Abbiamo scoperto che le persone in sovrappeso e obese con sclerosi multipla hanno livelli di ceramidi più elevati rispetto alle persone con la malattia ma che non sono in sovrappeso e obese. Coloro che avevano tali livelli di ceramidi e monociti hanno avuto anche una maggiore perdita di capacità motorie e maggiori livelli di lesione cerebrale.
In sintesi, dallo studio è emerso che cattive abitudini alimentari possono avere conseguenze negative nei soggetti sani, ma hanno un effetto ancor più deleterio sui pazienti con la sclerosi multipla. Ulteriori indagini saranno necessarie anche per determinare se specifici interventi dietetici e di gestione del peso potrebbero essere utili per aiutare i pazienti affetti da questa malattia a gestire e rallentarne la progressione.
Non vediamo l’ora di continuare a lavorare su questo importante argomento attraverso futuri studi clinici, per valutare l’impatto della gestione del peso e dell’intervento dietetico nella SM.
via | ScienceDaily
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