Cos’è la scoliosi e quali sono i primi sintomi: intervista all’esperta
I sintomi della scoliosi possono essere riconosciuti velocemente per poter avere il prima possibile una diagnosi certa del disturbo.
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Quando si parla di scoliosi e di sintomi della scoliosi spesso si fa confusione. Scoliosi è un termine medico che si riferisce a una condizione patologica che colpisce la colonna vertebrale. Nella scoliosi i sintomi non sono di facile rilevazione, perché il disturbo non comporta dolori o altri segni clinici evidenti. Solo il ricorso a un medico specializzato può aiutare nella diagnosi della scoliosi.
Ma cos’è esattamente la scoliosi e i sintomi eventualmente collegati? Come si manifesta? E quali sono le cure necessarie e, se è possibile, come fare per prevenire il disturbo? Per rispondere a queste e anche a tante altre domande che spesso i genitori di ragazzini si fanno, quando sospettano che il proprio figlio soffra di scoliosi, ha risposto la Dottoressa Beatrice Possenti di MioDottore, che ha aderito al progetto di video consulenza online attivato dalla piattaforma per fornire ai pazienti supporto anche a distanza.
Scopriamo insieme a lei tutto quello che c’è da sapere sulla scoliosi, che può peggiorare durante la crescita e provocare una deformità grave. Per questo è sempre bene intervenire il prima possibile adottando tutte le misure idonee a correggere questa problematica legata alla colonna vertebrale.
Cos’è la scoliosi in parole semplici?
La scoliosi è una deformità patologica della colonna vertebrale, caratterizzata da una curvatura laterale con rotazione dei corpi vertebrali dalla parte della concavità della curva.
Nella scoliosi si individuano sempre:
- una curva primaria, che è quella più rigida e più difficile da correggere
- una curva (o due) di compenso.
A seconda della localizzazione della curva primaria, si può definire una scoliosi cervico-dorsale, dorsale, dorso-lombare o lombare. La scoliosi più comune è dorsale destro-convessa e lombare sinistro-convessa.
Scoliosi lombare, cause
Nel 70%-80% dei casi la scoliosi ha origine congenita. Ma in una piccola parte può avere anche cause secondarie a disturbi di tipo neuromuscolare, a malformazioni congenite delle vertebre, a una dismetria degli arti o a tensioni di natura fasciale nei primi mesi di vita.
Inoltre, è una patologia ereditaria: bambini nati da madri affette da scoliosi, infatti, hanno 10 volte più possibilità di svilupparla rispetto ai nati da madri sane. Si pensa che sia causata da turbe dell’accrescimento delle vertebre associate a uno squilibrio della muscolatura paravertebrale.
A livello fasciale e muscolare, quindi, un lato della colonna ha uno sviluppo più rapido rispetto all’altro, creando un disequilibrio che può sfociare in una scoliosi.
La scoliosi si può prevenire?
Considerato dunque che è una malattia principalmente di natura congenita o comunque che deriva da disturbi muscolari che non dipendono da cattive posture o da traumi, è difficile pensare di poterne evitare l’insorgenza.
Certo è che mantenere posture corrette, ad esempio durante le ore scolastiche e praticare attività sportiva costantemente, sono fondamentali per mantenere un buon trofismo della muscolatura della colonna favorendone un corretto sviluppo.
Scoliosi, sintomi: quali sono e come si scopre la condizione
La scoliosi può essere precocemente individuata mediante l’osservazione da parte di uno specialista. Si possono notare infatti delle differenze tra un lato del corpo e l’altro, come ad esempio la diversa altezza delle spalle o delle anche. E la differenza dei due triangoli della taglia (triangolo che si forma, da in piedi, tra il braccio steso e il fianco). Richiedendo il test di flessione anteriore (piegarsi in avanti per andare a toccare le punte dei piedi con le ginocchia stese) si può inoltre notare la presenza del gibbo sulla parte dorsale che, altro non è che l’espressione della deformazione delle coste dal lato della convessità della curva dovuta alla rotazione vertebrale.
Per confermare la presenza di scoliosi, è necessario comunque l’esame radiografico che può discriminare tra una scoliosi “vera”, cioè con rotazione dei corpi vertebrali o un atteggiamento scoliotico, che merita comunque di essere trattato, ma è molto più recuperabile, una volta risolta la causa. Dalla radiografia possiamo anche valutare il segno di Risser che, in una scala da 0 a 5, ci dice a che punto sia l’accrescimento osseo, per poter fare una previsione su quanto ancora possa crescere il soggetto. E, in relazione a questo, se la scoliosi può ulteriormente aggravarsi.
La scoliosi del bambino e dell’adolescente è principalmente asintomatica quindi non provoca dolore, nell’adulto invece questa deformità può portare a una serie di rigidità che sono nella maggior parte dei casi dolorose.
Esistono esercizi utili per la scoliosi?
Nel trattamento della scoliosi gioca un ruolo fondamentale il trattamento da parte del fisioterapista. La rieducazione posturale globale ci permette di correggere nella globalità della colonna vertebrale gli squilibri specifici che mantengono la scoliosi, andando a ridurla seduta dopo seduta.
Una volta impostato un piano di trattamento, il fisioterapista può dare esercizi a casa specifici per continuare il lavoro svolto in studio. Anche un’attività sportiva costante è un buon aiuto per il mantenimento di un corretto tono muscolare, fondamentale supporto alla colonna.
La scoliosi si può curare? A chi bisogna rivolgersi?
Il trattamento della scoliosi dipende dalla sua gravità. Essa è calcolata secondo l’angolo di Cobb che ci dà l’angolo tra la vertebra superiore e la inferiore più inclinate. Possiamo così definirla:
- lieve fino a 20°
- moderata da 20° a 40°
- grave oltre i 40°
La prima curva di solito si insatura tra gli 8 e i 12 anni. Nella maggior parte dei casi a questa curva ne segue almeno un’altra di compenso. La scoliosi poi progredisce più o meno rapidamente per tutta la vita.
Trattamento delle scoliosi
A seconda della gravità della scoliosi, i trattamenti possono essere diversificati:
- Nelle scoliosi lievi il trattamento si basa sulla rieducazione posturale globale. E anche su esercizi a domicilio.
- Nelle scoliosi moderate oltre alla posturale e agli esercizi, si può associare l’utilizzo di un busto. Questo strumento è in grado di aiutare a mantenere i progressi raggiunti in studio.
- Nelle scoliosi gravi si rende necessario il trattamento chirurgico con artrodesi vertebrale, riallineando la colonna e fissandola con delle barre laterali.
Fondamentale in tutte le fasi è l’attività fisica per il mantenimento un buon trofismo della muscolatura. Data la complessità di questa patologia e la specificità con cui deve essere diagnosticata e trattata, è fondamentale rivolgersi a medici competenti e specializzati in scoliosi e a fisioterapisti altrettanto formati.
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