Tumore al pancreas: cause, sintomi, cure
Vediamo quali sono i sintomi del tumore al pancreas da non trascurare, le possibili cause e i fattori di rischio da conoscere ed evitare
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Il tumore al pancreas è una delle neoplasie più complesse e difficili da diagnosticare e da curare, uno dei tumori con prognosi meno favorevole, sia a causa della resistenza di questo tipo di tumore ai trattamenti chemioterapici, sia a causa della quasi totale assenza di sintomi chiari e riconoscibili durante le fasi iniziali della malattia.
Questo tipo di neoplasia può manifestarsi soprattutto nelle persone (uomini e donne in maniera indiscriminata) al di sopra dei 50 anni di età, e spesso viene individuata quando la malattia si è già diffusa ad altri organi o quando il tumore ha assunto dimensioni significative.
In questo articolo vedremo quali sono i sintomi da non trascurare del tumore al pancreas, impareremo a conoscere i possibili fattori di rischio e i trattamenti più adatti.
Prima di tutto, però, ricordiamo cosa è il pancreas e a cosa serve.
Cosa è il pancreas?
Il pancreas è un organo ghiandolare che ha la forma di una pera allungata e coricata su un fianco, ha una lunghezza di circa 15-20 centimetri, è localizzato tra lo stomaco e la colonna vertebrale, e presenta idealmente una “testa” (la parte più grande, che si trova proprio a contatto con il duodeno), un “corpo” e una “coda”, per cui è suddiviso in tre diverse sezioni.
Il pancreas svolge dei compiti molto importanti.
Ha infatti la funzione di secernere gli enzimi che aiutano la digestione dei grassi, delle proteine e di altri nutrienti. In questo caso, si dice che l’organo ha una funzione esocrina. Ma questo particolare organo ghiandolare ha anche un altro importante compito, e cioè quello di secernere ormoni (funzione endocrina), come l’insulina e il glucagone, essenziali per poter regolare i livelli della glicemia nel sangue.
L’identikit del tumore al pancreas
Il tumore del pancreas si sviluppa quando alcune cellule presenti nei tessuti di questo organo si moltiplicano in maniera incontrollata.
La malattia è considerata una delle neoplasie con prognosi più sfavorevole. Il tumore al pancreas è infatti considerato la quarta causa di morte nelle donne e la sesta negli uomini.
Diversi tipi di tumore pancreatico
Come abbiamo appreso, il pancreas è suddiviso in tre diverse porzioni. Una neoplasia può dunque colpire una di queste aree, e può localizzarsi, ad esempio, nella testa dell’organo, eventualità che interessa circa il 70% dei pazienti con questa malattia.
Solitamente, il tumore si sviluppa nelle cellule che rivestono i dotti deputati al trasporto degli enzimi digestivi fuori dal pancreas, e la malattia prende il nome di “adenocarcinoma duttale del pancreas”.
In altri casi, il tumore può avere anche origine neuroendocrina, ovvero può localizzarsi nelle cellule delle isole di Langerhans, strutture che hanno il compito di secernere gli ormoni. Solitamente il tumore neuroendocrino al pancreas presenta una prognosi migliore per quanto riguarda le possibilità di sopravvivenza.
In quanto tempo cresce un tumore al pancreas
Contrariamente a quanto si possa pensare, la malattia in realtà si sviluppa molto lentamente. Il tumore può impiegare anche 10-20 anni per crescere.
Ciò farebbe presupporre l’esistenza di una finestra temporale molto ampia per lo screening della malattia, tuttavia a causa dei sintomi spesso difficili da individuare, nella maggior parte dei casi la neoplasia viene individuata in fase molto avanzata.
Tumore al pancreas: cause
E’ difficile riuscire a stabilire quali siano le esatte cause del tumore al pancreas, tuttavia molti studi e analisi hanno rilevato l’esistenza di una serie di fattori di rischio che potrebbero aumentare le possibilità di sviluppare questa condizione.
In particolar modo, sono emersi i seguenti fattori di rischio:
- Vizio del fumo: si è osservato che i fumatori corrono un rischio di sviluppare la malattia pari al doppio o al triplo rispetto ai non fumatori
- Stile di vita malsano e sedentario
- Appartenere alla fascia di età che va dai 50 agli 80 anni
- Presenza di malattie come diabete di tipo 2 e condizioni genetiche come la mutazione del gene BRCA2 o la sindrome di von Hippel-Lindau, una patologia rara di origine genetica
- Assunzione eccessiva di alcol e caffè
- Una condizione di obesità, soprattutto nelle persone in cui il grasso è localizzato nella zona addominale
- Precedenti casi in famiglia di tumore al pancreas, alla mammella o al colon
- Pancreatite, ovvero un’infiammazione cronica del pancreas
- Dieta troppo ricca di grassi e proteine di origine animale.
Tumore al pancreas: i sintomi da non trascurare
Ciò che rende tanto difficile da trattare questa particolare neoplasia, è il fatto che i sintomi iniziali del tumore al pancreas sono spesso aspecifici o persino inesistenti.
Nelle fasi iniziali, il tumore potrebbe dunque non comportare alcun sintomo. Questi possono invece manifestarsi quando la malattia si diffonde ad altri organi vicini o localizzati in aree del corpo più distanti. Il decorso del tumore al pancreas è infatti caratterizzato da una aggressiva diffusione delle cellule tumorali verso i linfonodi e organi vicini, come stomaco, fegato e polmoni.
E’ per questo motivo che la diagnosi risulta quasi sempre tardiva, fattore che ne rende ancor più difficili le possibilità di trattamento.
I sintomi più evidenti possono manifestarsi quando la neoplasia si è già diffusa agli altri organi o ha provocato il blocco dei dotti biliari. E’ necessario premettere, però, che avere uno o più dei seguenti sintomi non vuol dire necessariamente che vi sia un tumore del pancreas. Molte altre condizioni di salute possono avere la stessa sintomatologia.
Detto ciò, fra i segnali da non sottovalutare rientrano:
- Inspiegabile perdita di peso, un sintomo più frequente quando il tumore comprime lo stomaco
- Perdita di appetito
- Dolore nella parte superiore della pancia che si irradia alla schiena e che tende a peggiorare quando ci si corica
- Indigestione
- Ittero, ovvero una colorazione giallastra di occhi e pelle con urina di colore scuro
- Feci chiare o grasse (possono apparire unte e potresti vederle galleggiare nel wc)
- Prurito cutaneo
- Debolezza
- Nausea o vomito
- Febbre e brividi
- Diabete
Tumore al pancreas e diabete a insorgenza improvvisa
Circa il 10-20% dei pazienti con tumore pancreatico sviluppa il diabete in maniera rapida e inspiegabile. Il sintomo deve sempre essere preso in seria considerazione, soprattutto da coloro che non presentano alcuna familiarità con la malattia.
Se dovessi notare uno o più di questi sintomi, o qualora dovessi manifestare disturbi inspiegabili che ti preoccupano, ti consigliamo di parlarne con il tuo medico curante.
Diagnosi
Durante la visita, il medico eseguirà una serie di manovre e palpazioni in modo da valutare lo stato di salute e la presenza di eventuali alterazioni nella zona che comprende pancreas, stomaco, milza e fegato.
Se lo riterrà opportuno, il dottore ti consiglierà anche di sottoporti a dei controlli più approfonditi o di eseguire alcuni esami diagnostici, a cominciare dalle analisi del sangue, necessarie per individuare un eventuale aumento dei livelli della proteina CA 19-9, una proteina che si trova sulla superficie di alcune cellule tumorali. Qualora questa dovesse presentare valori alterati, allora si procederà con ulteriori indagini diagnostiche.
Nel processo di diagnosi potranno essere eseguiti anche altri esami importanti, come la tomografia computerizzata (necessaria per individuare l’eventuale presenza e l’estensione del tumore), oltre a un’ecografia dell’addome e dello stomaco.
Trattamento
Una volta confermata la diagnosi di tumore pancreatico, sarà necessario stabilire i trattamenti più adeguati. La malattia viene spesso curata con un approccio che prevede trattamenti di radioterapia, chemioterapia, chirurgia, spesso impiegati contemporaneamente.
Solo in una piccola quantità di pazienti la malattia viene identificata precocemente, quando il tumore non ha ancora intaccato gli altri organi ed è possibile asportare la neoplasia con discrete possibilità di successo.
Ai pazienti viene spesso consigliato di rivolgersi a un centro di eccellenza per la cura del tumore al pancreas.
L’intervento chirurgico (che può essere seguito o preceduto da trattamenti di chemioterapia) dipenderà dalla localizzazione del tumore. Quando la neoplasia interessa la testa dell’organo, si può procedere con un intervento di duodenocefalopancreasectomia (ovvero l’asportazione della testa del pancreas, del duodeno, dell’ultima parte dello stomaco e della via biliare).
Se il tumore coinvolge corpo e coda dell’organo, si procederà con la rimozione di queste porzioni del pancreas e della milza.
Nei tumori inoperabili, la sola possibilità di trattamento consiste nella chemioterapia. Sono però in corso delle sperimentazioni su alcuni farmaci in grado di ottimizzare l’azione del sistema immunitario contro il tumore. Se dovessero avere successo, queste terapie potrebbero prolungare l’aspettativa di vita dei pazienti.
Tumore al pancreas: sopravvivenza
La malattia ha un tasso di sopravvivenza a 5 e a 10 anni dalla diagnosi rispettivamente dell’8 del 10%. Solo in un esiguo 7% dei casi la malattia viene diagnosticata in fase iniziale, e può quindi essere trattata con esiti potenzialmente positivi.
Nella maggior parte dei casi, invece, il tumore viene identificato quando è già in uno stadio molto avanzato e, quindi, più difficile da curare.
Come prevenire il tumore al pancreas?
Come sempre, per poter prevenire una malattia è necessario conoscerne le cause o, quantomeno, i potenziali fattori di rischio. In base a quanto abbiamo appreso, ad esempio, il fumo di sigaretta è considerato un vizio che aumenta il pericolo di sviluppare la malattia, per cui sarà molto importante smettere di fumare per proteggere la propria salute.
Per prevenire il cancro al pancreas sarà inoltre necessario condurre uno stile di vita sano e seguire una dieta salutare, che comprenda frutta, cereali e verdura tutti i giorni.
Chi ha già avuto altri tipi di tumori (o chi presenta una familiarità con il tumore al pancreas) dovrebbe sottoporsi regolarmente ai controlli di routine, specialmente una volta superati i 50 anni di età.
Fonti