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Serotonina alta e bassa, come funziona la molecola della felicità

Serotonina alta e bassa, scopriamo insieme come funziona la molecola della felicità e come aumentarla.

Serotonina alta e bassa, come funziona la molecola della felicità

La serotonina (5-HT) è una sostanza che trasmette informazioni tra le cellule del sistema nervoso e del cervello. Il compito di questo neurotrasmettitore è quello di regolare l’umore delle persone. Per questo viene spesso chiamata come la molecola della felicità, studiata dai ricercatori per il suo utilizzo in caso di trattamento con farmaci antidepressivi.

La serotonina, in realtà, ha effetti su tutto l’organismo. Può intervenire sulla motilità intestinale, aumentandola, o causare nausea e vomito, può provocare una riduzione della dimensione dei vasi sanguigni, ma è soprattutto conosciuta perché regola l’umore, il sonno, la temperatura del corpo, l’appetito e anche il desiderio sessuale.

Serotonina alta, sintomi

I sintomi della serotonina alta sono:

  • mal di testa
  • agitazione
  • disturbi legati all’umore
  • allucinazioni
  • confusione
  • brividi
  • sudorazione
  • tachicardia
  • ipertensione
  • ipertermia
  • diarrea
  • nausea
  • tremore
  • coma

Serotonina bassa, sintomi

E se i livelli di serotonina sono bassi, il corpo invia i seguenti segnali:

  • insonnia
  • ansia
  • difficoltà di ragionamento
  • voglia di carboidrati
  • problemi legati alla digestione
  • fatica cronica
  • stanchezza
  • cambiamenti nella libido

Come aumentare i livelli di serotonina

Scienziati e ricercatori da anni studiano questa molecola per valutare gli effetti di manipolazioni della stessa nell’organismo, anche adottando farmaci che possono stimolare la presenza di serotonina nell’organismo. Ed è stato scoperto che, ad esempio, la sintesi di serotonina cerebrale aumenta quando a un paziente viene chiesto di raccontare un ricordo bello, ma anche quando lo stesso soggetto è esposto alla luce.

Anche l’attività fisica può migliorare l’umore, avendo una corrispondenza diretta nell’aumento di produzione della molecola. A tavola, poi, possiamo fare molto, mangiando più alimenti a base di triptofano, precursore chimico del neurotrasmettitore. Dovremmo dunque mangiare più semi, soia, latte, parmigiano, uova, avena, ma anche spirulina. Bisognerebbe anche mangiare più carboidrati, che aiutano a sintetizzare il triptofano, evitando alimenti ricchi di grassi e zuccheri, prediligendo quelli naturalmente ricchi di Omega 3.

Anche dormire bene e praticare la meditazione e la mindfulness sono rimedi che possono aiutare.

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