Quando si parla di rapporti sessuali gay, di sovente si sente discutere di definizioni come attivo, passivo e versatile. Da dove nasce questa classificazione, quali sono i significati e, non ultimo, si tratta di un ambito meramente legato alle preferenze erotiche? Di seguito, qualche informazione utile. Naturalmente, categorizzare la grande varietà del gradimento umano è praticamente impossibile, quindi i dettagli forniti saranno ovviamente generici.
In un rapporto fra due uomini, così come facile intuire, i partner possono stabilire i loro ruoli durante un incontro sessuale. Nell’ambito della sessualità gay, in altre parole, gli individui possono scegliere se essere la parte penetrativa di un amplesso, quella ricettiva oppure entrambe: nascono così le definizioni di attivo, passivo e versatile. I termini non indicano altro che la preferenza di un soggetto in merito all’amplesso, sebbene questa definizione potrebbe essere riduttiva.
Negli ultimi decenni, infatti, il concetto delle preferenze è stato allargato non solo per comprendere le posizioni sessuali, ma anche per includere l’incredibile varianza psicologica, emozionale e sociale dell’identità sessuale. Sono nate così delle lunghe liste di definizioni intermedie, affinché la gran parte delle sfumature potesse essere rappresentata.
Un individuo che si definisce attivo è, nella pratica del sesso omosessuale, un partner che preferisce essere la parte penetrativa all’interno di rapporto anale. Nell’interpretazione più ampia del termine, quella che comprende anche caratteristiche sociali e psicologiche, per attivo si può intendere anche il soggetto che, all’interno di un rapporto di coppia, si sente dominante. I confini di quest’ultima definizione sono però labili: un omosessuale potrà essere attivo nei rapporti sessuali ma affatto dominante in quelli romantici e sociali, così come viceversa.
Identificati anche con il termine inglese “top”, esiste una lunga lista di preferenze intermedie, tra cui si elencano:
Un omosessuale passivo è un individuo che preferisce essere penetrato durante il rapporto sessuale. Nella definizione più ampia del termine, può includere anche persone che amano essere guidate nei rapporti affettivi della coppia o nelle relazioni sociali, anche se questa specificazione potrebbe risultare borderline: esistono passivi in camera da letto ma dominanti nelle relazioni affettive, così come viceversa.
Come nel caso degli attivi, i passivi vengono identificati anche dalla parola inglese “bottom”. Tra le varie categorie intermedie, si possono elencare:
Sia nel caso di un ruolo passivo che di uno attivo, sulle categorie del sesso orale non vi è accordo universale. Secondo un’interpretazione molto diffusa, la parte ricevente sarebbe in realtà quella attiva, poiché di fatto pratica la stimolazione sul partner. Viceversa, la persona che subisce tale stimolazione è quella passiva.
Un omosessuale che si definisce versatile è, infine, un soggetto che gradisce indipendentemente il ruolo attivo e passivo all’interno di un rapporto sessuale. Tale ruolo può mutare a ogni singolo incontro, a seconda anche delle preferenze del partner, oppure mantenersi stabile per un certo periodo di tempo. È il caso di coppie stabili dove un rappresentante è esclusivamente top o bottom. Nella definizione più ampia del termine, per versatile si potrebbe includere una persona votata alla perfetta equità psicologica e sociale della coppia. Come nei precedenti casi, però, una simile specificazione rischia d’essere fuorviante: esistono versatili a letto dominanti o remissivi nella vita e viceversa, così come tante altre configurazioni dell’identità umana.
Fra le categorie intermedie, si possono elencare:
Naturalmente, in fatto di sesso orale le categorie si moltiplicano e complicano: una persona versatile nel sesso anale, infatti, non è detto che lo sia anche durante la stimolazione orale.