Sigaretta elettronica, Umberto Veronesi: “È uno strumento di lotta al tabagismo, non criminalizzatela”
L'oncologo italiano si schiera a favore delle e-cig, inquadrandole sia come possibili coadiuvanti per smettere di fumare, sia come meno dannose delle sigarette tradizionali.
Il dibattito sulle sigarette elettroniche non accenna a diminuire: fanno bene? Fanno male? Sono inutili e dannose, oppure utili per minare il tabagismo? Ad ogni parere corrisponde una fazione distinta e di certo non si può mettere ordine; a favore delle e-cig è arrivato a schierarsi anche l’oncologo Umberto Veronesi, che in un lungo intervento ha spiegato le motivazioni che lo portano a considerare la sigaretta elettronica uno strumento molto utile nella lotta contro il fumo e, di conseguenza, nella prevenzione dei tumori.
La domanda che Veronesi pone assieme a Daniel Sarewitz di Nature è al centro del dibattimento:
Considerati i milioni di cittadini che moriranno per fumo nel prossimo futuro, che senso ha sprecare anni per scoprire i possibili rischi collaterali del vapore della sigaretta elettronica, che sono sicuramente meno gravi del rischio certo del fumo della sigaretta tradizionale, invece di sperimentare subito quella che si prospetta come soluzione ad uno dei più gravi problemi della salute pubblica mondiale? […] La sigaretta elettronica è uno strumento efficace per contrastare la gravissima tragedia del cancro del polmone. Se per ipotesi tutti i fumatori di sigarette tradizionali passassero alla sigaretta senza tabacco si otterrebbe a breve una riduzione drastica del cancro polmonare, che nel tempo diventerebbe una malattia rara. Il legame causa-effetto fra sigaretta tradizionale e cancro (oltre che malattie cardiovascolari) è infatti una certezza solida dell’oncologia.
Nel citare gli illustri colleghi con i quali da anni si batte perché non vengano sprecate risorse e tempo a cercare motivazioni sulle possibili conseguenze del vapore delle e-cig mentre invece sarebbe il caso di investire per evitare futuri fumatori, Umberto Veronesi spiega come la sigaretta elettronica sia riuscita nell’intento di rendere il fumo meno pericoloso, mettendo meno a rischio la salute delle persone.
Non manca uno strale notevole verso le politiche sanitarie dei governi che si sono succeduti in Italia, colpevoli a dire di Veronesi di non aver promosso efficacemente una lotta al tabagismo col risultato che il cancro al polmone tende a uccidere circa 40mila persone all’anno solo in Italia e 2 milioni nel mondo. Per Veronesi, invece, la sigaretta elettronica è uno strumento che permette di lottare contro la diffusione e il facile acquisto delle sigarette normali, promuovendo la disintossicazione dalla nicotina e aiutando a smettere di fumare.
Si può discutere sul fatto che la sigaretta elettronica sia anche uno strumento di disassuefazione, come appare dai primi studi internazionali. […] rinnoviamo l’invito, già presentato all’Oms con una lettera firmata da altri 50 scienziati europei e americani, a non criminalizzare la sigaretta elettronica, e non lanciare allarmi e divieti basati su supposizioni, ma al contrario, promuoverne lo studio scientifico e l’utilizzo nella lotta al cancro e alle malattie cardiovascolari.
Via | Repubblica